Vorremmo tutti essere un po’ Spagnoli
Testo e foto Gianluca Talento –
Quando lo Stage Manager del Blasco diventa l’anima del palco
L’atmosfera è elettrica, le luci si abbassano a Lobbi (AL), è sabato 10 agosto 2024 e il pubblico è pronto a essere travolto dalle note e dall’energia che solo un tributo a Vasco Rossi può sprigionare. Ma c’è qualcosa di più in questo concerto. Qualcosa che va oltre la musica, oltre le parole. Sul palco, non c’è solo la band degli “Asilo”, che omaggia il grande Komandante; c’è una figura che, con la sua presenza magnetica e il suo carisma travolgente, fa la differenza: Diego Spagnoli.
Per chi non lo sapesse, Diego Spagnoli non è solo uno Stage Manager; è la vera anima dietro le quinte dei concerti di Vasco Rossi. Da decenni, il suo nome è legato indissolubilmente a quello del rocker di Zocca, non solo per la sua professionalità, ma anche per l’energia e la passione che mette in ogni spettacolo. Ed è proprio questa energia che ha portato sul palco del tributo “Asilo”, trasformando una serata di musica in un’esperienza indimenticabile.
Spagnoli non si è limitato a presentare lo show. Ha raccontato aneddoti, ha suonato, ha cantato, ma soprattutto ha dimostrato di essere un vero animale da palcoscenico, capace di trascinare il pubblico con una forza travolgente. La sua performance è stata un crescendo di emozioni, dove ogni gesto, ogni parola, ogni nota suonata e cantata portava con sé l’autenticità e la passione di chi vive la musica come una missione.
Chiunque abbia avuto la fortuna di assistere a uno dei concerti di Vasco sa che Spagnoli non è solo un elemento decorativo. È lui che coordina, che si assicura che tutto fili liscio, che supporta Vasco nei momenti più intensi, e che spesso interagisce con il pubblico, rendendo ogni concerto un evento unico. Ma al tributo “Asilo” ha dimostrato ancora una volta che il suo talento va ben oltre il ruolo di coordinatore dietro le quinte.
Il tributo stesso, chiamato “Asilo” in omaggio a uno dei brani simbolo di Vasco, è stato una festa per gli amanti del rock italiano. La band ha eseguito i grandi classici del Blasco, ma con Spagnoli sul palco tutto ha assunto un colore diverso. La sua voce, le sue storie, i suoi ricordi hanno dato vita a una narrazione che ha avvolto il pubblico, creando un legame ancora più forte con la musica di Vasco.
E allora, parafrasando il titolo di un suo famoso album, “Voglio proprio esagerare” (1989), che potrebbe vagamente alludere a questo concetto, possiamo dire che sì, vorremmo tutti essere un po’ Spagnoli: vorremmo avere la sua passione, la sua dedizione, la sua capacità di vivere il palco come se fosse la propria casa. Diego Spagnoli non è solo un professionista straordinario, ma un esempio di come, dietro le quinte, si possa fare la differenza e diventare, a pieno titolo, parte integrante dello spettacolo.
In un mondo dove spesso si celebrano solo le star, Spagnoli ci ricorda quanto siano fondamentali le persone che lavorano nell’ombra, quelle che, con il loro impegno e la loro passione, rendono possibile la magia di un concerto. E alla fine di una serata come quella del tributo “Asilo”, non possiamo fare altro che applaudire, non solo per la musica di Vasco, ma anche per chi, come Diego, ha fatto di quella musica la colonna sonora di una vita intera.
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