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MARINA REI DISPONIBILE DA OGGI, MERCOLEDÌ 15 APRILE “COMUNQUE TU”

di Big Time (Ufficio Stampa)

IL SECONDO BRANO ESTRATTO CHE ANTICIPA IL NUOVO DISCO DI INEDITI (Perenne / distribuzione Believe)

Disponibile da oggi, mercoledì 15 aprile, “COMUNQUE TU”, il secondo estratto che anticipa il nuovo disco di inediti di MARINA REI.

Link all’ascolto del brano “Comunque tu” su Spotify:
HTTPS://OPEN.SPOTIFY.COM/ALBUM/3NCBTJ7KJ7LQWSWDMCR9OL?SI=
CXXWCUWVT5IGUT72YVHFNW

L’artista romana, che quest’anno celebra i 25 anni dall’uscita dell’omonimo album “Marina Rei”, rilascia un ulteriore passo di avvicinamento verso il nuovo lavoro discografico, intitolato “Per essere felici” e atteso in uscita nei prossimi mesi.
Il brano “Comunque tu”, che, nelle parole dell’artista, si presenta come “una dichiarazione d’amore e di ammirazione contrapposta al sofferto e necessario distacco da una importante figura paterna”, segue, infatti, la pubblicazione del primo estratto dal nuovo imminente disco: la title track “Per essere felici”.
Rilasciato a gennaio, il singolo e video “Per essere felici” ha aperto la strada al disco dall’omonimo titolo e ha rivelato con chiarezza come la determinazione ed il senso artistico di tutta la produzione di Marina Rei risieda nell’evoluzione delle scelte compiute da molti anni a questa parte.

Link al videoclip del brano “Per essere felici” su YouTube:

https://www.youtube.com/watch?v=FKkXLv3Y4VY

CREDITI DEL BRANO “COMUNQUE TU”

MARINA REI: Voce, Piano, Batteria, Cori

MATTEO SCANNICCHIO: Sinth, Rhodes, Programmazione

GABRIELE LAZZAROTTI: Basso

GIORGIO MARIA CONDEMI: Chitarra Elettrica

Prodotto da Marina Rei e Matteo Scannicchio

Mixato e Masterizzato da Daniele Sinigallia

Etichetta: Perenne

Edizioni: Ala Bianca – Perenne – Giungla Dischi – Nosense

Distribuzione: Believe
Management: Andrea Rapino
Ufficio Stampa e Promozione per Marina Rei: Big Time – pressoff@bigtimeweb.it

 

COMUNQUE TU – TESTO

Sto ancora riparando i danni

ti sto cercando in altri uomini

negli abbracci impotenti

in ogni spazio insicuro

ho imparato a liberarmi dalla tua esperienza

dal tuo governo

dal tuo tempo in orchestra

ma dopo tutto

sono un pezzo di te

E con la piccolezza di non averti detto le cose come stanno

come quando avevo paura di rimanere con te

di camminare al tuo fianco

di applaudirti in cambio del tuo sguardo

e che quelli sono i giorni che mi mancano di più

Tu

sempre troppo importante per me

comunque tu

sei sempre troppo importante per me

Sto riparando i danni

ti ho ritrovato in altri uomini

ho fatto pace col passato e con il peso nei polmoni

non pretendo di stringerti

ma di perdonarti sì

con la consapevolezza che non siamo stati mai abbastanza

in quei giorni che mi mancano di più

Tu

sempre troppo importante per me

comunque tu

e comunque con me

Comunque tu

sei sempre troppo importante per me

 

MARINA REI – BIOGRAFIA

Figlia di genitori musicisti (madre violista e padre batterista) Marina Restuccia, in arte Marina Rei, ha sempre respirato musica di diverse ispirazioni, una musica che ha alimentato in lei contrasti e nutrito al tempo stesso la ricchezza della sua formazione.

Intorno ai 18 anni, alla ricerca di una identità artistica autonoma dalle influenze familiari, Marina forma un suo gruppo grazie al quale inizia a mettere a fuoco l’obiettivo artistico da perseguire. Contemporaneamente entra a far parte come vocalist di 'Progetto Tribale' che esce su UMM, etichetta di culto internazionale, e successivamente registra due dischi dance in inglese, con i quali riscuote un discreto successo in Giappone. Ma soprattutto è in quel periodo che inizia a suonare nei locali, scoprendo la varietà di sensazioni che solo i concerti sanno suscitare ed è questa la forma espressiva che lei tuttora predilige.

Nel 1994, dopo anni di concerti dal vivo e di studio delle percussioni, grazie anche all’aiuto di Paolo Micioni, all’epoca suo manager, firma con una major, la Virgin, con la quale pubblica il suo primo singolo importante (“Sola”, aprile 1995) e partecipa, nel 1996, per la prima volta al Festival di Sanremo con il pezzo “Al di là di questi anni”, col quale vince il Premio della Critica. Nello stesso anno pubblica il suo primo album in italiano, “Marina Rei”.

Con il secondo album “Donna” (1997) torna al Festival di Sanremo 1997 con "Dentro me", brano seguito dalla pubblicazione della rivisitazione della canzone dei The Real Thing "You to me are everything", diventata poi "Primavera". 

I primi segnali di un forte desiderio di cambiamento e di una necessità di maggiore serenità affiorano in “Anime Belle” (1998), soprattutto nel brano “Un inverno da baciare” – sua terza partecipazione sanremese, per manifestarsi poi in tutta la loro complessità e pienezza nell’album “Inaspettatamente” (2000), il primo lavoro interamente scritto, parole e musica, dall’artista romana. In questo disco prevalgono suoni rock e testi crudi, ne fa parte la canzone “I miei complimenti”, forse la più emblematica di questa sua fase artistica ed esistenziale. Nel 2000, nella ricerca di un team di lavoro che le si confacesse maggiormente, passa dalla Virgin alla BMG e inizia la collaborazione con Daniele Sinigallia. Dalla forte intesa instaurata con lui nasce l’album “L’incantevole Abitudine” (2002). In questo lavoro è contenuta la canzone “La parte migliore di me” che verrà poi inserita nel film di Gabriele Muccino “Ricordati di me”.

Nel 2005, pubblica con un’etichetta indipendente l’album “Colpisci”, nuovamente prodotto da Daniele Sinigallia; da questo disco è estratta “Fammi entrare”, canzone con la quale torna a Sanremo. Colpisci è un album ricco di suoni e colori, passione ed emozione che traspaiono dalle parole e esplodono nella musica. Dieci canzoni per le quali Marina si è avvalsa della collaborazione di alcuni artisti a lei affini, come Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Riccardo Sinigallia, Francesco di Bella dei 24 Grana, Filippo Gatti e Roberto Mariani. A Febbraio la canzone “And I Close my eyes”, tratta dal film “Fino a Farti Male” di Alessandro Colizzi, è tra le finaliste nella sezione “Miglior Canzone Originale” per il Nastro D’argento. 

Nel 2007 pubblica “Al di là di questi anni”: un progetto coraggioso e suggestivo nel quale rivisita in chiave acustica il proprio repertorio, interpretandolo con una band composta da un quartetto d’archi oltre che da pianoforte, chitarra e, soprattutto, dalle percussioni. Sono proprio l’infinita gamma di percussioni, l’unico elemento cui è affidata la ritmica del progetto: una scelta impegnativa, che rivela il suo vero aspetto di musicista. Questa nuova chiave interpretativa mette a nudo la voce, lasciandole esprimere più liberamente e con maggior forza la sua vocalità.

Nell’intensa attività concertistica degli anni seguenti, è di particolare interesse segnalare la partecipazione all’ “International Book Fair di Guadalajara”, nel dicembre 2008 in Messico, dove ha proposto un progetto di grande energia e forte impatto: un duo con Carmen Consoli, batteria, chitarra e due voci.

L’8 maggio 2009 esce “Musa”, album di inediti decisamente al femminile, interamente scritto e prodotto da Marina stessa, che descrive figure femminili forti, donne fuori dagli schemi, con un percorso preciso davanti a sé, nel lavoro, nella famiglia, nella società. Il sound complessivo dell’album è stato costruito intorno a quello della sua batteria. La canzone "Donna che parla in fretta", tratta dalla poesia di Anne Waldman, poetessa della beat generation, viene presentata lo stesso anno sul palco del Primo Maggio a Roma. 

L’attività live che ne è seguita è stata in larga misura un approfondimento di questi temi. Ha interpretato canzoni simbolo della liberazione femminile, come “Piece of my heart” di Janis Joplin, inclusa nella raccolta di “Italia Wave” dedicata al quarantesimo anniversario di Woodstock.

Il 15 Maggio 2012 esce su ITunes il singolo “E mi parli di te” che precede l’uscita del disco “La conseguenza naturale dell’errore”. L’inedito è stato scritto e interpretato insieme a Pierpaolo Capovilla, frontman del “Teatro degli Orrori”, ed è stato presentato per la prima volta sul palco del Primo Maggio a Roma insieme al brano “Qui è dentro”, canzone che pone l’attenzione su uno dei temi di maggiore discussione in Italia: il sovraffollamento delle carceri.

Il 18 settembre 2012 esce l’album “La conseguenza naturale dell’errore”, in cui ha anche l’onore di cantare per Ennio Morricone che arrangia “Che male c’è” di Riccardo Sinigallia e Valerio Mastandrea in una versione per orchestra.

Dopo un tour di un anno, si ferma e inizia a pensare ad un nuovo lavoro. Grazie all’incontro con Giulio Ragno Favero, già produttore e bassista di One Dimensional Man e del Teatro Degli Orrori, si lascia prendere dall’entusiasmo e dalla sua bravura che la spingono a scrivere insieme a lui il nuovo disco.

Il 30 settembre 2014 esce il suo decimo disco: “Pareidolia”, preceduto dal singolo “Lasciarsi Andare”. Secondo singolo è “Ho visto una stella cadere”. All’uscita di “Pareidolia” seguono due tournée.

Il 2016 comincia all’insegna del live, con un tour che la porta a suonare in tutta in Italia e in Europa (Parigi, Londra, Bruxelles).

Dopo questo fortunato tour, l’anno seguente presenta “Unplugged Tour 2017”, dove si alterna tra chitarra, batteria e pianoforte accompagnata da Mattia Boschi al violoncello. I nuovi live sono l’occasione per dare nuova vita ai successi di un’intera carriera in un progetto unico nel suo genere. È sempre nel 2017 che ritorna a suonare sul palco del Primo Maggio a Roma.

Nel 2018 e nel 2019 è in tour con il progetto “Canzoni contro la disattenzione” insieme a Paolo Benvegnù.

Il 2020 vedrà l’uscita del nuovo album di inediti, anticipato dal singolo e video “Per essere felici”, seguito da secondo estratto “Comunque tu”.

Link al videoclip del brano “Per essere felici”: https://www.youtube.com/watch?v=FKkXLv3Y4VY