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di Sara Fantozzi (foto e testo)
Questo piccolo reportage rappresenta un abbraccio ad uno dei luoghi più amati dai cantautori, e da me. È una piccola raccolta di momenti ed espressioni, un modo per dire ad Ezio e Mariuccia che non sono soli.
La prima volta che andai all’Isola, per un concerto di Max Manfredi, non riuscivo a trovarla!
Così, perduta per i vicoletti di Alessandria, canticchiavo i versi del maestrone: “ma bella più di tutte fu l’isola non trovata… ”e mi chiedevo se il nome del locale fosse in qualche modo legato a questa canzone. Quando finalmente la trovai, ne presi atto: è davvero bella più di tutte!
Avevo conosciuto Ezio e Mariuccia pochi mesi prima alla rassegna Tenco, e non pensavo si ricordassero di me. Mi sbagliavo. Una volta varcata la porta era come se ci conoscessimo da anni. Due persone di una bontà incredibile, custodi di un luogo incantato. L’Isola Ritrovata altro non è che una piccola roccaforte della cultura, dove il tempo cambia dimensione. Da anni passano qui cantautori di livello altissimo che cantano stando fra amici…e poi si beve, si condivide e si tira tardi.
Ho avuto modo di fotografare diverse serate, inclusa quella del decimo compleanno e ogni volta sono stata letteralmente inondata di affetto e ospitalità…( e di numerosi bicchieri di vino)
Quest’anno però, la musica è cambiata. Come è noto a tutti, tante realtà culturali sono state costrette a fermarsi a causa del virus Covid-19, e così pure la nostra amata Isola, con conseguenze economiche talmente gravi da comprometterne la vita stessa. Quando la chiusura sembrava ormai certa, si è assistito però ad una mobilitazione enorme di artisti, musicisti e amici per impedire che ciò accadesse. Nelle ultime settimane sono innumerevoli gli appelli e i tributi a sostegno dell’Isola Ritrovata ed è stata avviata una raccolta fondi.
A questo proposito, chi volesse contribuire può fare una donazione al seguente conto:
Iban: ITO0760110400001004571798 intestato ad Ezio Poli.
Perché tutto questo?
Probabilmente perché è un luogo dove la musica raggiunge uno spessore che è difficile trovare altrove… oppure, riprendendo le parole di un mio concittadino, il cantautore Rocco Rosignoli,“ è un luogo di resistenza della cultura davanti alla standardizzazione che è sempre più imperante.” O forse, semplicemente, il bene torna indietro.