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72^ Festival di Sanremo. La finale.

Di Stefano Introvigne

La 72^ edizione del Festival della canzone italiana ha un vincitore. Anzi due. I pronostici vengono confermati e Mahmood e Blanco con la loro “Brividi” si aggiudicano la gara canora. Al secondo posto Elisa con “O forse sei tu” e al terzo posto Gianni Morandi con “Apri tutte le porte”. I due vincitori, in testa alla classifica già dalla prima serata, staccano i pass per l’Eurovision Festival che li vedrà rappresentare i colori italiani a maggio proprio in Italia a Torino.

Il “premio della critica Mia Martini” va a Massimo Ranieri. 

Il “Premio della sala stampa Lucio Dalla  assegnato a Gianni Morandi.

Premio “Sergio Bardotti” assegnato dalla commissione musicale per il miglior testo a Fabrizio Moro. 

“Premio Bigazzi” per la miglior composizione musicale assegnato dall’orchestra a Elisa.

La serata più lunga del Festival si apre con la Banda della Guardia di Finanza che sulle note dell’inno di Mameli dà il via alla conclusione della kermesse canora che sarà ricordata come l’edizione della ripartenza e che ha segnato ascolti da record grazie al lavoro di tutto lo staff e dalle scelte della direzione artistica di Amadeus, impeccabile conduttore del Festival.

La madrina della serata è la bellissima Sabrina Ferilli, che con la classe e la simpatia che l’hanno sempre contraddistinta affianca Amadeus in maniera disinvolta e affabile. Il suo monologo-non monologo include tanti temi attuali trattati senza dare giudizi e con la leggerezza che serve in molti casi. Leggerezza che come anche lei sottolinea, non è da confondere con la superficialità.

I 25 cantanti si alternano sul palco dell’Ariston portando i brani che ormai il pubblico ha ascoltato più volte e nonostante sia “la finale”,  leggerezza, serenità e tranquillità caratterizzano le performances degli artisti. Serenità che viene percepita sia dal pubblico in sala che quello che segue da casa e fa apprezzare ancora di più il lavoro di autori, cantanti e orchestra.

Gli ospiti della serata finale si sono avvicendati tra una canzone e l’altra e ognuno ha portato un valore aggiunto al Festival.

Sul palco anche le “Farfalle Azzurre”  la Nazionale italiana di ginnastica ritmica.  Le atlete Martina Centofanti, Agnese Duranti, Alessia Maurelli, Daniela Mogurean e Martina Santandrea hanno volteggiato e ballato sulle note di Upside down di Diana Ross regalando uno spettacolo eccezionale.

E’ poi la volta di Marco Mengoni e Filippo Scotti (il protagonista di È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino). I due hanno letto alcuni post e commenti di haters carichi di odio e di insulti. La condanna a questa forma di odio “virtuale” ma che è più che mai reale e pericoloso è forte e chiara. Vengono letti anche  l’articolo 3 e l’articolo 21 della Costituzione Italiana. Il diritto di esprimere il proprio pensiero correlato alle pari dignità per ognuno.

Mengoni al termine dell’intervento che si chiude con la lettura della poesia “A un certo punto” di Franco Arminio, letta da Filippo Scotti, esegue il brano “L’essenziale” che l’aveva visto vincitore del Festival nel 2013.

Un momento fortemente voluto dal direttore artistico e conduttore Amadeus è l’omaggio a Raffella Carrà. Un medley dei suoi successi eseguiti dall’orchestra con la voce di Raffaella. Un corpo di ballo impeccabile composto da 16 ballerini davanti ad un sipario opaco che nasconde una ballerina che incarna Raffaella. Un effetto scenico di grande effetto. Il medley è un’anticipazione del musical “Ballo Ballo” creato tra gli altri anche da Sergio Japino, storico compagno e coreografo di Raffaella Carrà. Lo stesso, presente in sala, visibilmente commosso ed emozionato dal grande affetto del pubblico per l’inarrivabile Raffaella.

Al termine delle esibizioni c’è ancora spazio per Sabrina Ferilli, che dedica ad Amadeus un poesia in romanesco che esalta le tre edizioni del Festival che l’hanno visto al timone dello stesso. Il titolo… “Ode ad Ama”..

So’ tre edizioni che hanno fatto storia, anche volendo non le puoi scordare, se sò incastrate dentro la memoria…

Un  festival così non nasce a caso, per fare ‘ste cose ce vuole… naso….

Ma ancora adesso le lacrime m’asciugo pensando a Morgan che sfancula Bugo…”.

Amadeus poi legge la classifica partendo dal 25^ classificato fino ad arrivare a proclamare i vincitori del Festival.

L’edizione 2022 sarà ricordata sicuramente per il grande successo di ascolti. Amadeus con le sue scelte e il suo modo di condurre ha saputo dare un valore aggiunto al Festival di Sanremo.

Appuntamento al 2023 con la 73^ edizione, che tutti speriamo di poter vivere senza mascherine, senza distanziamento e con la serenità che ha sempre accompagnato la manifestazione canora più importante del nostro paese.




72^ Festival di Sanremo. La quarta serata.

Di Stefano Introvigne

Il 72^ Festival della canzone italiana si avvia alla conclusione. La quarta serata ha come protagoniste le “cover”. I 25 “big” presentano alcuni successi mondiali della musica italiana e straniera. Tutti brani protagonisti degli anni ’60, ’70, ’80 e ’90. I cantanti si esibiscono con alcune guess-star giunte sul palco dell’Ariston per l’occasione.

Questa volta a fianco di Amadeus troviamo la giovane attrice italiana Maria Chiara Giannetta nota al pubblico per avere interpretato il Capitano dei Carabinieri  Anna Olivieri in Don Matteo e Blanca Ferrando in Blanca. Scende dalla scalinata dell’Ariston per scacciare subito l’emozione e calca il prestigioso palco con una disinvoltura e leggerezza che “rinfrescano” la serata. Racconta poi di come Amadeus l’abbia contattata per offrirle la partecipazione a Sanremo. La telefonata ricostruita dai due sul palco, con lei che risponde:”ci penso e ti faccio sapere”…subito richiamato per accettare…

Durante la serata Maria Chiara Giannetta ha colto l’occasione per presentare i “coach” che l’hanno guidata nell’interpretare Blanca, la profiler non vedente che interpreta nella fortunata fiction Rai. Michela, Marco, Sara, Maria, Veronica. I “Cinque guardiani” come li ha definiti, persone con disabilità diverse che le hanno insegnato qualcosa come la  determinazione, il potersi fidare, l’ironia e la capacità di fare salti nel vuoto.

In collegamento con la nave Costa  Toscana, Fabio Rovazzi e Orietta Berti ospitano i Pinguini Tattici Nucleari che cantano Ringo Starr.

Gli ospiti che si alternano sul palco sono le guess-star che affiancano i cantanti per l’esecuzione delle cover.

Ad aprire la serata è Noemi, che al piano forte ripropone un successo mondiale di Aretha Franklin “(You make me feel) Like a natural woman”.

Giovanni Truppi con Vinicio Capossela, rendono omaggio al maestro Fabrizio De Andrè con “Nella mia ora di libertà”. Un eccezionale Mauro Pagani li accompagna all’armonica.

Yuman sale sul palco accompagnato al pianoforte da Rita Marcotulli con il successo di Frank Sinatra “My Way”.

Tocca a Le Vibrazioni, che con il maestro Beppe Vessicchio al pianoforte, acclamato dalla platea dell’Ariston e tornato dopo essere risultato positivo al Covid, con Sophie & the Giant, offrono una splendida versione del brano di paul McCrtney “Live and let die”, colonna sonora dell’omonimo film della saga di James Bond.

Sangiovanni rende omaggio all’indimenticato Pierangelo Bertoli eseguendo il brano “A muso duro”. Con lui sul palco un’emozionatissima  Fiorella Mannoia che al termine dell’esecuzione dichiara “canzoni come queste annullano qualsiasi barriera, qualsiasi età anagrafica”. La cantante ricorda come proprio il 4 febbraio del 1987 portava sul palco di Sanremo il brano “Quello che le donne non dicono” scritto per lei da Enrico Ruggeri.

Emma canta insieme a Francesca Michielin, che per l’occasione smette i panni della maestra d’orchestra e torna a cantare con l’amica di sempre un brano di Britney Spears “Baby one more time” in una versione completamente rivisitata e d’effetto.

Arriva il momento forse più coinvolgente della serata. Gianni Morandi porta sul palco Lorenzo Jovanotti, insieme al quale eseguono un medley di loro brani “Occhi di ragazza”, “Un mondo d’amore”, “Penso positivo” e “Ragazzo Fortunato”. L’energia che scaturisce sul palco travolge completamente la platea del teatro Ariston. Il pubblico è entusiasta e i due artisti confermano la loro grandezza assoluta. Anche da casa è impossibile non cantare e non ballare. Unici. L’orchestra è magistralmente diretti da Mouse T, produttore di fama mondiale.

L’emozione continua grazie ad Elisa che accompagnata sul palco dalla ballerina Elena D’Amario esegue “What a Feeling”, colonna sonora del film Flashdance. Il celebre brano composto e scritto da Giorgio Moroder coinvolge nuovamente la platea. E’ proprio  il maestro Moroder che alla fine dell’esecuzione, in collegamento da Los Angels si complimenta con le due artiste.

Continuano le grandi emozioni. Achille Lauro presenta “Sei bellissima”. Ed è’ proprio Loredana Bertè che al suo fianco rende l’atmosfera magica e coinvolgente.

Il giovanissimo Matteo Romano, l’artista più giovane in gara al Festival, con Malika Ayane esegue “Your song” di Elton John. Un’esibizione ricca di eleganza e classe davvero degne di nota.

Irama riporta sul palco dell’Ariston Gianluca Grignani con il brano “La mia storia tra le dita” che lo rese famoso a Sanremo Giovani nel 1994. Un’altra occasione per il pubblico in sala per scatenarsi ed essere coinvolto dai due che scendono in platea e cantano tra la gente. Amadeus al termine dell’esibizione si rivolge a  Grignani dicendogli che sarebbe bello rivederlo sul palco di Sanremo. Da tempo che il cantante milanese è lontano dalle scene.

Rettore e Ditonellapiaga eseguono magistralmente una versione leggermente rivisitata di “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli.

Iva Zanicchi duetta virtualmente con Milva l’artista italiana scomparsa da poco. Il brano scelto è “Canzone”  scritta da Don Backy e Detto Mariano. Al termine la standing ovation che Iva Zanicchi dedica alla collega ed amica.

E’ il turno di Ana Mena. L’attrice e cantante spagnola insieme a Rocco Hunt, autore del suo brano in gara al Festival, presenta un medley di successi degli anni ’70. “Il mondo” di Jimmy Fontana, “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti e “Se mi lasci non vale” di Julio Iglesias.

Sempre eclettici e interessanti le performances de La rappresentante di lista, che insieme a Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra eseguono “Be my baby” delle Ronettes.

Massimo Ranieri con Nek  ricordano il grande Pino Daniele con uno dei suoi brani più struggenti dedicato alla grande Anna Magnani. “Anna verrà” è una poesia musicale interpretata dai due artisti.

Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi” di Lucio Battisti è il brano scelto da Michele Bravi e dedicato alla memoria dei nonni scomparsi.

Sono i violini dell’orchestra di Sanremo che riempiono l’aria quando Blanco e Mahmood eseguono “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli. Un momento di intensità unico.

Un Medley di successi di Vasco Rossi per il cantante Rkomi insieme ai Calibro35. “Fegato spappolato” , “Quante deviazioni hai” e “Cosa succede in città” sono i brani eseguiti con i suoni e le sonorità dei film poliziotteschi anni ’70. Lo stesso Vasco, si è complimentato con gli artisti attraverso i suoi canali social.

Un omaggio all’indimenticabile Alex Baroni a vent’anni dalla sua scomparsa, è quello portato sul palco da Aka 7even insieme ad Arisa. “Cambiare”, forse il successo più famoso di Baroni è stato vissuto dai due cantanti con emozione e trasporto.

Highsnob e Hu con Mr Rain omaggiano il “poeta” Luigi Tenco con la sua “Mi sono innamorato di te”.

Dargen D’Amico invece sceglie il brano di Patty Pravo “La bambola”. Rivisitato in chiave rap, non si trattiene sul palco e si aggira per la platea dell’Ariston.

La cantante milanese Giusy Ferreri accompagnata dal sax di  Andy dei Bluvertigo esegue uno dei tantissimi successi di Lucio Battisti “Io vivrò senza te”.

La canzone di Pooh “Uomini soli” che vinse il Festival nel 1990 è il brano scelto da “Fabrizio Moro”.

Termina le esibizioni  Tananai, che con Rosa Chemical  rendono omaggio all’immensa Raffaella Carrà, scomparsa il 5 luglio 2021 con il tormentone “A far l’amore comincia tu”.

La serata viene vinta dalla coppia Morandi-Jovanotti che, premiati dal presidente della regione Liguria Giovanni Toti, hanno poi riproposto il medley mentre il pubblico ballava senza freni sulle note dei loro successi.

Degna di nota la partecipazione di Jovanotti che ha ricordato come proprio insieme ad Amadeus circa 35 anni fa iniziarono la loro avventura artistica nella “Deejay gang” capitanati da Claudio Cecchetto. Un gruppo di “scappati da casa” che stava creando qualcosa di davvero grande. Jovanotti poi canta “Che sarà” il celeberrimo brano composto da Jimmy Fontana e Franco Migliacci portato al successo nel 1971 proprio al Festival dai Ricchi e Poveri. Il brano è dedicato al paese di Cortona in provincia di Arezzo. Paese dell’autore Franco Migliacci e dello stesso Jovanotti.

Al termine della quarta serata la classifica generale vede in testa Mahmood e Blanco con Brividi, al secondo posto Gianni Morandi con Apri tutte le porte, e terza Elisa con O forse sei tu

 




72^ Festival di Sanremo. La terza serata.

Di Stefano Introvigne

Anche la seconda serata della 72^ edizione del Festival di Sanremo 2022 si conferma un successo come la serata di apertura. Anzi meglio, lo share si attesta al 55.8% con una media di ascolto di circa 11.300.000 spettatori.

Al via quindi la terza serata. Al fianco di Amadeus, che apre la serata con un augurio al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del suo secondo mandato, la performer e artista toscana Drusilla Foer, al secolo Gianluca Gori. La cantante, attrice e star del web resa celebre al grande pubblico da Piero Chiambretti nel suo talk-show “CR4 La Repubblica delle donne” è protagonista della serata durante la quale, il suo monologo sull’unicità emoziona il pubblico dell’Ariston. “La parola diversità non mi piace, ha in sé qualcosa di comparativo e una distanza che non mi convince” dice la Foer e poi: “Sono una persona molto fortunata a essere qui, ma date un senso alla mia presenza su questo palco e tentiamo insieme l’atto più rivoluzionario che c’è, l’ascolto di se stessi, delle nostre unicità, per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo delle convenzioni, facciamo scorrere i pensieri in libertà, senza pregiudizio, senza vergogna, liberiamoci dalla prigionia dell’immobilità…promettiamo che ci proveremo, confrontiamoci gentilmente, accogliamo il dubbio anche  solo per essere certi che le nostre convinzioni non siano convenzioni” . Immediato il consenso del pubblico che si conferma anche sui social.

Ospiti della serata il cantante Cesare Cremonini che presenta il suo nuovo brano “La ragazza del futuro” e a grande richiesta del direttore artistico e conduttore Amadeus, propone il suo primo grande successo dei tempi dei Lunapop, “50 Special”. Il pubblico dell’Ariston in piedi a ballare.

Anna Valle, attrice affermata ed ex Miss Italia sul palco per presentare una nuova fiction Rai che la vedrà protagonista “Lea. Un nuovo giorno”.

Una emozionatissima Martina Pigliapoco, Carabiniere, in servizio presso la Stazione Carabinieri di San Vito di Cadore (Belluno), ha raccontato la storia di come il 4 ottobre 2021, ha salvato la vita di una madre disperata che tentava il suicidio. Gesto che le è valso il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferitole dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Un momento particolarmente coinvolgente quando Amadeus rende omaggio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Il pubblico in piedi per un lunghissimo applauso mentre il conduttore ricorda i giudici, Francesca Morvillo e gli Agenti delle scorte periti sotto la mano della mafia. E’ il momento di Roberto Saviano, che ricorda le stragi di mafia con le sue sempre dirette e toccanti parole.

Si alternano sul palco i 25 cantanti in gara che vede tutti i 25 cantanti in gara riproporre i loro brani per il voto del pubblico tramite televoto e la giuria demoscopica.




72^ Festival di Sanremo . La seconda serata.

Di Stefano Introvigne

 

Dopo il successo clamoroso della prima serata, la 72^ edizione del Festival di Sanremo prosegue con ospiti prestigiosi e con i restanti tredici artisti in gara. Un doveroso e sentito ricordo di Monica Vitti, apre la serata con un Amadeus visibilmente emozionato: “…una grande donna, una delle più grandi attrici della storia del cinema…la sua scomparsa è un lutto per l’intero Paese. Con le sue interpretazioni sempre diverse ci ha fatto piangere, pensare, ridere anche tantissimo quando al cinema per le donne i ruoli comici erano una rarità”. Una standing ovation accompagna il ricordo della grande artista.

E’ la serata della co-conduttrice Lorena Cesarini, la giovane attrice italo-senegalese, protagonista della serie televisiva Suburra che senza nascondere emozioni e grande sensibilità racconta delle offese razziste che l’hanno colpita via social, con un monologo intenso e vissuto.

La serata vede tra gli ospiti quelli che saranno i conduttori dell’Eurovision Contest che si terrà a Torino nelle serate del 10, 12 e 14 maggio, Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan. Laura Pausini per l’occasione presenta l’inedito scritto con Madame “Scatola”.  Mattatore della serata l’inarrestabile Checco Zalone, che porta in scena alcuni personaggi come il trapper Ragadi e il cugino di Al Bano Carrisi, il dott.Oronzo Carrisi, virologo incompreso.

Arisa e Malika Ayane salgono sul palco e propongono due brani inediti, uno dei quali diventerà l’inno ufficiale delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.

Il collegamento dalla nave Costa Toscana vede protagonista Ermal Meta che canta “Un milione di cose da dirti”.

I tredici artisti in gara che si esibiscono sul palco dell’Ariston sono:

Sangiovanni “Farfalle”

Giovanni Truppi “Tuo padre, mia madre, Lucia”

Le Vibrazioni  “Tantissimo” 

Emma”Ogni volta è così” con Francesca Michielin a dirigere l’orchestra

Matteo Romano “Virale”

Iva Zanicchi “Voglio amarti”

Ditonellapiaga e Donatelle Rettore “Chimica”

Elisa “O forse tu”

Fabrizio Moro “Sei tu”

Tananai “Sesso occasionale”

Irama “Ovunque sarai”

Aka7even “Perfetta così” 

Highsnob & Hu  “Abbi cura di te”

 

 

 

 

 

 




Al via la 72^ edizione del Festival di Sanremo

Di Stefano Introvigne

La 72^ edizione del Festival di Sanremo parte “con il botto”.

10.911.000 spettatori e il 54% di share per inaugurare un’edizione che sa di ripartenza e di nuovo. Dopo un anno che ha visto un teatro Ariston vuoto con i palloncini al posto del pubblico, la voglia di ricominciare e lasciarsi alle spalle un periodo terribile, riempie la platea del teatro sanremese e le televisioni degli italiani. Un risultato inaspettato quindi per Amadeus e il suo “festival della rinascita”.

Il conduttore per la prima serata è affiancato dalla splendida Ornella Muti, che visibilmente emozionata calca il palco del prestigioso teatro ligure con la sua eterna bellezza e  classe.

E’ compito di Fiorello scaldare la platea con il suo intervento ad inizio serata. L’ingresso con occhiali da sole e pistola termometro fa subito capire che la sua dissacrante ironia sarà il valore aggiunto anche per questa edizione.

Ospiti della serata il tennista Matteo Berrettini reduce dagli Australian Open, Nino Frassica e Raoul Bova prossimi protagonisti della 13° edizione di “Don Matteo”, l’attore siciliano Claudio Gioè e i musicisti italiani Meduza (Matteo Vitale, Simone Giani e Luca De Gregorio) protagonisti assoluti della musica elettronica a livello mondiale.

Il momento forse più atteso della serata è stato quello che ha visto il ritorno dei Måneskin sul palco dell’Ariston. I vincitori della precedente edizione hanno ri-portato a Sanremo la loro “Zitti e buoni” dopo avere ottenuto successi mondiali che dal palco dell’Ariston li ha portati alla vittoria dell’Eurovision Festival fino a condividere il palco con i Rolling Stones che li hanno scelti per aprire la data del tour mondiale a Las Vegas. Da brividi l’esecuzione del loro brano “Coraline” che, con un arrangiamento strepitoso eseguito per l’occasione ha commosso anche lo stesso Damiano.

Un collegamento dalla nave Costa “Toscana”, vede Fabio Rovazzi e Orietta Berti conduttori di una parentesi musicale che ha per protagonisti Colapesce e DiMartino con la loro “Musica leggerissima”.  Gli ospiti sulla  nave-palco saranno presenti e diversi  per tutte le serate del festival.

I cantanti in gara nella prima serata sono stati nell’ordine

Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir “Domenica”

Yuman “Ora e qui”

Noemi “Ti amo non lo dire”

Gianno Morandi “Apri tutte le porte”

La rappresentante di lista “Ciao Ciao”

Michele Bravi “Inverno dei fiori”

Massimo Ranieri “Lettera al di la del mare”

Mahmood e Blanco “Brividi”

Ana Mena “Duecentomila ore”

Rkomi “Insuperabile”

Dargen D’Amico “Dove si balla”

Giusy Ferreri “Miele”

La serata si conclude con un omaggio a Franco Battiato con un estratto de “La cura” con cui il grande musicista partecipò nel 2007.

Sanremo 2022 entra così negli annali, con un esordio che rimarrà nella storia della manifestazione.

 

 




Sanremo 2021 – Conferenza Stampa del 06/03/2021

di Gianluca Talento (testo)

Si iniziano a tirare le somme di questa rassegna anomala, causa Covid.

Nonostante tutto si cerca di fare i conti per usare Sanremo come volano per rilanciare il paese.
Così si inizia a fare dalla città dei fiori dando la parola al Sindaco. Nel suo breve intervento rimarca il fatto di aver voluto rilanciare l’economia partendo dall’enogastronomia, dal turismo e dall’intrattenimento, punto di forza del nostro Paese. La Città della riviera dei fiori, si pone come capofila per rimettere in piedi l’Italia. Lo fa simbolicamente l’amministrazione comunale dando un bouquet all’uscita della Sala Stampa per ogni giornalista partecipante. Ma siamo ancora qui e dobbiamo ancora parlare un po’ del Festival.
A tale proposito parte il giusto mantra di Coletta, anche se siamo agli sgoccioli della rassegna sanremese targata 2021: “In un teatro vuoto una serata ricca di tanti registri che ha tenuto”. Ed aggiunge “La sfida era unica e vorrei ringraziare tutti”.

Due erano gli obiettivi che sono stati raggiunti.

  • Il primo: sanitario, per il quale il Direttore di rete spiega “Quasi la perfezione di questo meccanismo visto con ammirazione e d’esempio all’estero”.

  • Il secondo obiettivo: i giovani, aggiunge Coletta “Presentando tanti nuovi talenti, rispondiamo ad un compito fondamentale: è in corso un cambio generazionale della platea televisiva”.Ed incalza sostenedo “Dare voce all’arte in tutte le sue forme. Il servizio pubblico ha rimesso in moto un mercato che si era fermato”.

La difficoltà della ripartenza è anche la consuetudine: “La fruizione e anche abitudine” dice Coletta. Quindi si è dovuto abituare un certo pubblico a fluire il servizio in modo tecnologicamente avanzato. Comunque sia trasversalmente è stata una “Edizione di grande orgoglio e successo”. Per chi sottolinea che i dati non sono incoraggianti, su una linea totale si verifica che nell’arco degli ultimi 20 anni la serata di ieri, cioè quella antecedente alla finale, non avesse avuto il risultato sperato. In realtà era perfettamente in linea con l’ultimo ventennio.

I maggiori picchi di ascolto si sono rincontrati all’inizio della gara con circa 12,6 milioni di telespettatori mentre il picco di share si ha avuto alle 00:30 con la esibizione registrata di Irama.
Quindi ancora una volta si percepisce che “Musica e Covid hanno un potenziale di grande interesse”. L’aver agito in tal senso ha dato i suoi frutti è stato “L’atto eroico della Rai” sostiene fermamente il direttore di Rai 1 Coletta, chiudendo il suo intervento con “Viva la Rai, viva Sanremo”.

Viene passata poi la palla alla responsabile di RAI Play e Digital, la quale numeri alla mano indica quanto segue:
aumentato fortemente il pubblico dei giovani sulla piattaforme digitali.
L’età media è inferiore ai 35 anni.
Il target di pubblico tra i 14-24 e 25-34 è cresciuto del +120%.
Nel complessivo c’è stato un aumento del +90% rispetto al 2020.
Questo successo è da evidenziare non sullo streaming ma sulla richiesta on-demand.
Nello specifico si può notare che sono le clip ad essere le più ricercate con una durata media di 6 minuti. I momenti più richiesti sono quelli dei Maneskin con Manuel Agnelli, nella serata delle cover, le performance di Ermal Meta ed i quadri di Achille Lauro.
Per spostare leggermente l’angolo sui canali social ed in particolare quello dedicato ai post visuali, Instagram ha ottenuto un incremento maggiore del +60%.
La responsabile Capparelli indica che “Il Festival rispecchia il momento”.
Tanti infatti sono i commenti di chi interaziona coi social, quindi aggiunge “Davvero un risultato storico”.

Sull’onda di questi dati prende la parola Amadeus: “I dati mi riempiono di gioia. Orgogliosi di questo Festival. Volevo ringraziare la redazione di Sanremo con Simona Marconi e lo staff dei ragazzi hanno fatto un lavoro fantastico”.

Viene passata la parola alla co-conduttrice della serata: la nota giornalista Giovanna Botteri: “Sono iperemozionata e preoccupata”, per ciò che farà sul palco. Sostiene ironicamente “La preoccupazione di Sanremo è quasi peggio delle bombe”. Questa frase è riferita al fatto che il suo intervento vuole essere volto a non appesantire la serata, ma ad alleggerirla. Questo compito risulta difficile, proprio per il suo ruolo di giornalista di cronaca inviata all’estero. Sostiene infatti quanto sia difficile per tutti “Vive con questa ferita”. Lei non ha la percezione del palco vuoto in quanto aggiunge “Spesso sono da sola e mi sono abituata a sentire quello che c’è oltre alla telecamera”, sperando di riuscire a trasmettere lo stesso sentimento positivo anche sul palco dell’Ariston.

Squadra che vince non si cambia, quindi anche questa sera sarà presente Achille Lauro, che a differenza delle altre conferenze Stampa, oggi è presente: “Finalmente posso ringraziare Amadeus” e senza attendere le domande va subito al sodo per chi lo ha criticato “Questo è un progetto”, riferito ai suoi quadri sul palco “costato notti di lavoro. Non è mettere un costume e finisce lì. Oggi la musica si guarda anche”. Dando ovviamente importanza alla qualità di visione che deve assorbire il telespettatore e continua “La prima sera c’era il Glam Rock, che io preferisco, la seconda sera in Rock and Roll, la terza il Pop, che è un omaggio agli incompresi (non è un genere di basso livello come alcuni intendono), ieri sera il Punk…e e stasera torno a “C’est la vie”.

Amadeus prende spunto da quanto ha detto Achille Lauro sottolineando “Achille ha fatto dei quadri meravigliosi”. Da un giudizio personale esclamando con voce sottile e ferma “Il principe della musica è Achille Lauro, perchè ha svolto una performance di altissimo livello. Complimenti a lui ea tutto il suo gruppo del lavoro”. Allora ironicamente Achille Lauro risponde in via indiretta a chi lo critica “Ringrazio Amadeus dei complimenti anche se non sono stato all’altezza”.

A questo punto il ritorno al succo della serata è d’obbligo.

La palla viene passata al Vicedirettore di Rai 1 Fasulo che da rilievo alla scaletta.

Gli ospiti saranno Ornella Vanoni che si esibirà con Francesco Gabbani, la presenza di Umberto Tozzi con la sua band, il trio Riccardo Fogli, Michele Zarrillo e Paolo Vallesi. Ci sarà anche un momento con Serena Rossi, Tecla insolia, Dardust e la Marina Militare.

Ovviamente sarà assente Simona Ventura, come era previsto da diverso tempo, perché è risultata positiva al Covid. Già nella conferenza stampa di ieri Amadeus aveva fatto i suoi più sinceri auguri alla conduttrice, con la speranza di poterla trovare in un’altra occasione, magari, televisivamente parlando partecipando come concorrente VIP a “I soliti ignoti”.

La serata vedrà i 26 Big in gara esibirsi e la loro classifica verrà decisa attraverso il televoto dal 26esimo al quarto posto.

Per i primi te verranno riassegnati altri numeri per il televoto dov’è la sommatoria dei voti sarà dovute alla giuria: demoscopica televoto e sala Stampa.

Così si decreterà il vincitore.

Dato che tutto questo Festival si è incentrato sulla rinascita e quindi era una visione di insieme sul lungo termine saranno presenti tra gli ospiti anche Alberto Tomba e Federica Pellegrini. Il loro intervento sarà legato ad un momento molto importante: la presentazione di un sondaggio per la scelta del logo delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

Anche in questo caso si vede quanto lo staff che ha lavorato per Sanremo 2021 di concerto con le autorità a più livelli, abbiano lavorato sulla lunga distanza per una sorta di gemellaggio che possa fare catena per la ripartenza del ingranaggio Italia.

In ultima battuta ci sono state le classiche domande diritto in cui l’elemento più eclatante è stata la notizia che non ci sarà un “Ama ter”. Nello specifico, lo avrebbe poi dichiarato espressamente ed in modo ufficiale nella Conferenza di domani lo stesso Amadeus che ha espresso fermamente: “Non farò un terzo festival consecutivo, a meno che non venga voluto fortemente”, prossimamente “Prima della pensione”, aggiunge scherzando.

Qui si sono aperti i vari scenari, da quelli più semplici a quelli più fantasiosi, da quelli relativi ad un ulteriore ringiovanimento della kermesse e di conseguenza di tutta la programmazione della rete ammiraglia, fino ad arrivare al politicamente scorretto.

Ma non andiamo troppo lontano, già si pensa troppo in là senza goderci l’oggi.
Sorridendo dice Amadeus”Non abbiamo ancora finito e già si cerca un nuovo conduttore”.

Nonostante il divagare, si torna in carreggiata e si fa letteralmente un passo indietro: c’è di nuovo  sostiene che non si debba perdere troppo tempo nello sviluppo della serata finale, perché i giornalisti devono fare loro mestiere. Quindi siamo tornati a una storia vecchia, se sia più giusto sforare, perché il racconto musicale lo richiede o se sia più giusto far raccontare ai giornalisti in tempo, per la pubblicazione delle notizie.
Il racconto comunque si chiude in una kermesse travagliata che comunque sia ha chiuso un’epoca.

Ma un’epoca sarà davvero chiusa?

Di tutto questo non si sa nulla a parte, che si intravede da lontano l’ombra di Cattelan. Quindi?

Boh! Nel dubbio rispondiamo cantando “Perchè Sanremo è Sanremo”




Sanremo 2021 – Conferenza Stampa del 05/03/2021

di Gianluca Talento (testo)

Anche oggi il ciclo di isteresi si ripete. Si fanno ancora riferimento ai dati Auditel e alla questione di fare o non fare Sanremo. A questo si aggiunge un’altra variabile che è il tempo di ogni singola puntata. Per quanto, la serata dei duetti è stata definita un po’ prolissa. Questo ha creato un altro problema per quello che riguarda la consegna dei vincitori al testate giornalistiche.
Si macinano problemi su problemi anziché trovare soluzioni.
In questo interviene il Direttore di rete Coletta, che esprime “Grande contentezza per questo racconto contaminazione tra canzoni dalla nostra memoria e il linguaggio dei nuovi talenti” specifica in relazione agli ascolti la “Concorrenza del calcio”. Ma ciò non deve essere inteso su uno “Stare sulla difensiva”. Anzi questa serata delle cover, ha dato la possibilità ai numerosi fruitore del festival di ascoltare “Pezzi noti e interpretazioni belle”, sostiene il Direttore. In virtù del fatto che il boom del trend e tra i 15 e 24 anni soprattutto nel target femminile abbassa l’età media della ascoltatore da 55 A 54 anni. Aggiunge Coletta di “Aver attratto una platea” che “Deve essere un travaso di target”.

Conseguentemente la durata del programma è sostenibile considerato anche gli anni passati in cui c’era il dopofestival. A sostegno di ciò si può evidenziare che i momenti più visti sono stati in particolare due: Fiorello che canta “Fatti mandare dalla mamma” in cui ci sono stati 13 milioni di contatti, mentre la seconda è l’esibizione di Madame dopo mezzanotte. Il tutto è stato reso ancora più trasversale dall’approfondimento degli artisti in gara perché “Mossi su pezzi conosciuti” esclama Coletta.

A supporto della tesi subentrano i dati riportati dal vice direttore di Rai Play: successo con un +71% sul on-demand, mentre si porta una media di 44%, valore medio tra la diretta streaming e l’on-demand. Nello specifico sulla piattaforma il momento più visto è stato quello dei Maneskin insieme a Manuel Agnelli. Si è passati da 5,4 milioni a 6,2 milioni di interazioni. “La miglior serata” dicono le interazioni sui social, portando un + 100% alla piattaforma giovane. Si dice sia merito di Fiorello, ma questa affermazione non crea attrito tra il conduttore ed il Rosario nazionale. Amadeus sostiene questa cosa detta dicendosi “Molto felice, ieri come oggi”. A questo punto però il conduttore sposta l’angolo sulla forte rottura.

Rimarca che questo festival è il “70 + 1″ed aggiunge “in un anno dove il mondo è cambiato, non un timido mito cambiamento. Il mondo è in un limbo che non ha permesso di emergere. I dati sono straordinari”. È cambiata decisamente la fruizione televisiva anche perché abbassandosi il target dell’intrattenimento, tutti coloro che guardano il Festival sono divisi tra il mezzo classico e di nuovi dispositivi che sono in continua crescita.

A dar manforte a Sanremo non ci sono solo i dati diretti dell’auditel, ma ci sono anche i riferimenti alle radio ed alle nuove piattaforme. All’interno della top ten delle radio, 9 successi sono sanremesi, mentre la fruizione dei brani sulle varie piattaforme è passato da 600 mila a 4 milioni.

Per tagliare la testa al toro invece sulla storia Sanremo s/ Sanremo no, interviene il presidente la regione Liguria. “Ringrazio tutti gli organizzatori; non era un lavoro facile prendere misure continue che turbano l’opinione pubblica”, comunque aggiunge Toti “assolutamente favorevole al Festival; il Covid ci ha già colpito abbastanza, con tutte le limitazioni del corso nel caso, dove la ASL n.1 ha fatto un gigantesco sforzo”

L’unica nota stonata potrebbe essere l’incontro con gli esercizi commerciali. Ma quello che deve risaltare è aver dato la possibilità a tante persone dello spettacolo (operai, macchinisti, elettricisti, staff di ogni ordine e grado ndr) di lavorare “che vivono del loro stipendio”.

A questo punto viene passata la palla a Fasulo che come sempre fornisce la scaletta.

In primis però vuole precisare che quei tamponi sono scongiurati altri ritiri, quindi “solo Irama è incappato in questo inciampo”. Il Vicedirettore specifica anche che dal suo punto di vista “La serata è stata epica”, non solo grazie alla squadra di Amadeus ma anche al coordinamento tecnico ed al produttore del programma: Stefano Corsi e Simone Marconi.

A sostegno del tempo dilatato Fasulo fa un’altra interazione specifica: “95 sono stati gli artistiche si sono esibiti sul palco tra cantanti musicisti attori e ballerini esclusi i 26 Big in gara”.

Una grande tessitura per quello che riguarda il racconto dello spettacolo della serata delle cover che ormai da qualche anno ci fa compagnia durante la kermesse.

Passa poi agli ospiti di questa sera in cui ci saranno: Beatrice Venezi, Mahmood, Alessandra Amoroso Matilde Gioli ed Emma.

Co conduttrice della serata Barbara Palombelli.

Il primo vero ed importante tassello della Kermesse targata 2021, verrà fissato in questa serata: vincitore nuove proposte, Premio Mia Martini e premio Lucio Dalla.

Le nuove proposte si esibiranno secondo la seguente uscita: Davide Shorty, Folcast, Gaudiano e Wrongonyou.

Nelle domande, poi scaturite successivamente da alcuni giornalisti, si è ancora evidenziato il problema del tempo troppo lungo, l’ingabbiamento di Fiorello nei movimenti della terza serata,le differenti modalità di utilizzo dello spazio televisivo (compresi i programmi correlati del day-time che parlano del Festival di Sanremo), su quando e come verranno proclamati i vincitori e conseguentemente come avverranno le votazioni.

Tutte queste domande sono state ampiamente evase con numeri alla mano e con la spiegazione da parte del trio Amadeus-Coletta-Fasulo in una linea editoriale assolutamente consona al tempo che stiamo vivendo rispondendo punto su punto cercando di tamponare falsi problemi, che in realtà non esistono: se un progetto è affidato ad un gruppo manageriale è chiaro che quel progetto ha una linearità personale, che se venisse affidato ad un altro staff, probabilmente avrebbe altro soluzioni né migliori né peggiori: semplicemente altre soluzioni.




Sanremo 2021 – Conferenza Stampa del 04/03/2021

di Gianluca Talento (testo)

Si comincia la conferenza partendo dal pubblico: quello da casa, ovviamente. “Sanremo comunica normalità”; “Fiorello meravigliosa leggerezza” sono solo un paio di commenti che arrivano dal web come comunicato dalla Responsabile di Rai Play, Elena Capparelli. Si rafforza quindi la tesi del Direttore di Rai 1 Coletta che esprime “Chapeau ad Amadeus e Fiorello. Serata variegata ed appropriata per i tempi che viviamo: edizione incomparabile”. Esprime nello specifico “Un racconto da apprezzare proprio per quello che stiamo vivendo”, aggiunge il Direttore di rete. Il riferimento è al grande lavoro svolto per stilare i rigidi protocolli sanitari, che hanno permesso di realizzare solo in parte la moltitudine dei blocchi televisivi studiati che abbiamo visto e che vedremo nella kermesse 2021.
Quello che si è fatto si è fatto bene, oltre alle aspettative, oltre ai numeri, “Un goal segnato per il servizio pubblico” marca senza mezzi termini Coletta. A proposito di calcio, proprio la competizione sportiva più seguita in Italia ha influito su quei punti di ascolto che le sei partite di Sky hanno spostato. Che una competizione simile impattasse così sul Festival, non succedeva dal 2014. In più l’elemento “Ariston vuoto” ha giocato molto su questo aspetto, ma anche altri piccoli fattori correlati hanno dato modo di faticare a chi conduce il Festival ed al suo staff.

L’Amedeo nazionale ha dovuto e dovrà dare prova di grandi doti di mattatore delle serate sanremesi 2021 insieme a Fiorello.
Bisogna però tener conto degli aspetti positivi. Il momento è irripetibile, si spera, quindi il cambiamento è d’obbligo. La metamorfosi è stata anche e soprattutto quella di cercare nuovi talenti che non appartengono al mondo televisivo classico: questa scelta ha dato un’ottima risposta dal target giovanile che usa le nuove tecnologie per fruire del prodotto televisivo, che ormai solo televisivo non è.

I numeri parlano chiaro: per la situazione che stimo vivendo, fa notare il trio Amadeus-Coletta-Fasulo, sono numeri positivi, proprio perchè tante sono le difficoltà. La trasversalità degli spettatori è lampante: non tutti elaborano il problema pandemia nello stesso modo: c’è chi si estranea e spegne la TV o cambia canale (causa pubblicità negativa ndr) e chi si fa trasportare dall’onda per passare una serata in leggerezza ascoltando musica e non solo. Amadeus infatti dice “Sono orgoglioso di questo Festival”, anche se si augura, ed augura a tutti noi, di non vivere più una simile costrizione. “Sanremo è un grande evento italiano fatto di sala stampa, giornalisti, pubblico, cantanti e polemiche,…” specifica Ama ed incalza “Banalmente logico farlo senza pubblico” ma “Sanremo non è il Festival di Sanremo, è un’altra cosa smontato di tutte le sue parti”. Ecco perchè ritiene che “Mi sorprendo in positivo”. “Ci sono persone che non sanno se mettere il piatto a tavola”.”E’ come una guerra” tuona il conduttore. Già banalmente fa riferimento rispetto all’anno scorso che anzichè decidere dove prendere il sole tra una pausa e l’altra, oggi “Ci si chiede, dove mangiamo”. Per estensione il Direttore artistico capisce chi non guarda Sanremo e fa un semplice paragone: “Se sono arrabbiato e mi invitano ad una festa, non ci vado”. Ma allo stesso tempo si sente in dovere di fruire un servizio pubblico a chi lo richiede. Consapevole che ciò che gli è rimasto in mano “E’ un programma televisivo, perchè il resto ci è stato tolto”: per causa di forza maggiore, ma che pesa ugualmente a chi svolge lo stesso, nonostante tutto con professionalità e dedizione, anche se “Non esiste lo spettacolo televisivo perfetto”, e tira le somme dicendo “Se la gente è arrabbiata, si riflette sull’ascolto”, ma “ho scelto una strada nuova, allargando il bacino (riferito ai cantanti ndr). Tornassi indietro farei le stesse scelte”. “Dobbiamo fare i conti sul palco con quello che vorremmo fare, ma non possiamo fare” nel rispetto di tutti (anche di chi non vuole Sanremo).
Si passa quindi la palla al Vicedirettore di Rai 1 per la scaletta, che non cè, della quale si evidenziano le presenze, nella serata delle cover con la presenza di tanti big, oltre a quelli in gara. Una serata dedicata alla canzone d’autore, di artisti della musica italiana in cui si darà risalto a Lucio Dalla e Lucio Battisti, nati rispettivamente il 4 ed il 5 marzo del 1943.
Tra i protagonisti, come outsiders: Negramaro, Michele Bravi, Neri per caso, Manuel Agnelli, Daniele Silvestri, Samuele Bersani e tanti altri cantanti, cantautori e musicisti. Anche la presenza degli attori continua, questa sera con Francesco Pannofino e Alessandra Ferrari (che racconterà la sua storia sulla Sclerosi Multipla) e la grande Valeria Fabrizi. Ospiti fissi: torna Ibrahimovic con la presenza di Sinisa Mihajlovic e Donato Grande: quest’ultimo presente per sensibilizzare il problema dei disabili, perchè ostacolarli dice Amadeus “Mi fa incazzare” (maggiormente sensibilizzato, da vicende personali). Tornerà anche Achille Lauro (sarà Penelope) con un altro dei suoi quadri dedicato al Pop che vedrà come special guest Monica Guerritore ed Emma.
Co conduttrice della serata la top model Vittoria Ceretti.

Definito ciò che si deve fare ed imparando dagli imprevisti passati, Coletta consiglia di guardare “Tutto meno razionale e tecnico”. Ciò che è necessario evidenziare in sunto è che “Dall’anno scorso c’è un’esplosione di giovani su Rai 1” dice il Direttore che tagliando il discorso focalizza “Non possiamo avere solo over 60, perchè se no la TV generalista va a morire”. Ciò si riflette anche sul palco con la presenza di veterani e giovani dove “La distonia non era affatto distonica. E’ un racconto”. Nella narrazione ci sta la gioia di Amadeus di avere Fiorello, il desiderio per la serata che si andrà a comporre nel volere ancora Lucio Dalla sul palco nel giorno del suo compleanno (ci sarà ndr), dove sorridendo non sarà come qualcuno può pensare e dire una messa cantata, ma come esprime il Vicedirettore Fasulo “Una preghiera laica”. Questa preghiera fa si che nel visionare l’introspezione di chi organizza non ci deve essere antipatia nei confronti dello staff sanremese, ma guardare a delle persone, a dei professionisti che confezionano un prodotto per l’intrattenimento, anche se il Festival di Sanremo non è un programma TV ma un evento in cui “Ci sarebbero stati bene”, sostiene Amadeus, “Cinquecento medici e/o infermieri in platea come senso di gratitudine” “Non per un capriccio”. Chiudere Sanremo, non avrebbe riaperto i teatri, anzi il fare il Festival potrebbe dare spunto per riaprire e sperare, in tutti i sensi e in tutti i settori.

La paura può fermare, ma deve fermare chi ce l’ha, se lo vuole, ma non deve essere di impedimento per gli altri: ci va comprensione e rispetto, come Amadeus ha per gli artisti che gli hanno detto no nei riguardi di una loro partecipazione: “Se la performance richiesta non si può fare, non si fa. E continuano a restare amici”. Lo stesso vale per ogni individuo e si vede.

Ma le polemiche continuano, non sarebbe il Festival di Sanremo: tra micro e macro economia in ginocchio con rivolta dei commercianti; giornalisti col Covid; l’idea di alcuni di soprimere la giuria demoscopica a favore del voto dell’orchestra; la vincita eventuale di un cantante in quarantena; persino il classico dei classici, un plagio che non c’è; un palloncino in platea di forma fallica;

Manca solo qualcuno che voglia buttarsi dalla galleria, ma senza pubblico trovare una comparsa, soprattutto per il periodo che stiamo vivendo, non è facile… ma torniamo seri.

Nel problem solving di Amadeus-Coletta-Fasulo c’è sicuramente l’evidenza positiva delle differenze, come risorsa, la scomparsa di falsi problemi che hanno già nel passato avuto una soluzione (vincita nel 1955 di Claudio Villa), l’assenza di un vero ordine di esecuzione dei brani in scaletta, ma potrebbe essere utile a pepare lo spettacolo.
In fondo quello che conta è che siamo tutti alla ricerca della felicità e la prova del nove la si ha guardando le punte di ascolto che caso strano nelle due sere sono relativi alla presenza di Bugo e di Diodato: la necessità di partire da dove ci eravamo lasciati. Ma se tutto questo dovesse essere forviante e renderci Guelfi e Ghibellini di battaglie su un non problema, il bello ci arriva da lontano: un plauso a scena aperta nientemeno che dalla BBC che ci fa i complimenti. Forse ci siamo dimenticati i vecchi detti: Italians do it better (gli italiani lo fanno meglio ndr), ma la presenza fallica in platea non c’entra.

 




Sanremo 2021 – Conferenza Stampa del 03/03/2021

di Gianluca Talento (testo)

Partiamo dal fatto che Sanremo è Sanremo, quindi nel bene e nel male sia per chi è pro, sia per chi è contro questo Festival, siamo tutti d’accordo. Per capire meglio ciò che è accaduto e quello che potrà accadere bisogna fare una sorta di reverse engineering.

Si può partire da una frase lapidaria del Direttore Coletta che definisce la kermesse “Lo specchio di quello che stiamo vivendo”. In questa frase si racchiude molto bene quel che il pubblico spaccato a metà desidera, di quello che tramite i giornalisti chiedono, perchè poi tutti vogliono qualcosa di nuovo, a prescindere, perchè è bello fare scoop, anche per i comuni mortali.

Dato che fa più rumore un albero che cade, rispetto ad una foresta che cresce, si è avuta come l’impressione che la tendenza, visto il momento che stiamo vivendo, fosse sulla negatività che si respira, che si vede e che si tocca in questo periodo pandemico.
Il contagio virale, spettacolarmente parlando, ha dato rilievo al calo degli ascolti, al teatro vuoto, alle difficoltà personale dei conduttori, ai problemi audio, l’eventuale eliminazione di un partecipante a causa della presenza di contagiati Covid nel suo staff (Irama), la rivolta dei ristoratori per le chiusure “promesse” dal Presidente della Regione Liguria, con tanto di manifestazione che si sta organizzando per bloccare l’ingresso dei cantanti e gridare il disappunto, sulla non conformità delle mascherine utilizzate dagli addetti ai lavori e chi più ne ha più ne metta, senza contare i tradizionali casi di plagio (in modo presunto, ma non accertato i Maneskin) e la caduta di stile dello spot sulla Regione Liguria in cui il comico Maurizio Lastrico sostiene la soporificità del Festival di Sanremo.
Putroppo è un fare comune italico, forse per un pensiero collettivo atavico, distruggere piuttosto che costruire, rispettare piuttosto che marchiare, fino ad arrivare al non fare piuttosto che fare.

Tutti siamo sulla stessa barca. Se si analizza l’aspetto umano dei partecipanti alla conferenza stampa si può percepire la preoccupazione del Sindaco di Sanremo quando esprime la sua opinione di aver voluto fortemente il Festival “Ne abbiamo parlato per mesi del teatro vuoto, ma ci ha fatto effetto”, rimanendo consapevole che sarebbe stato complesso. La difficoltà di organizzare un lavoro per permettere alle mestranze, che non hanno cachet con tanti zeri, di ripartire e di poter sostentare le proprie famigle, un particolare non trascurabile che a volte sfugge.

Non si può non fare niente.

Tanti dicono che è facile parlare quando guadagni molti soldi, ma ad un certo punto, quando senti parlare Amadeus e Fiorello come genitori e non come lavoratori dello spettacolo, percepisci che qualcosa c’è: non è non curanza o spavalderia, ma capisci che ci sono dei genitori preoccupati che hanno figli di 12-14 anni che non vivono più: stanno davanti ad un PC, un tablet e non fanno vita sociale e come dice Amedeo “Si stanno abituando”.

Non si può non fare niente.

Stare fermi ad aspettare che l’onda passi, non è una soluzione. Così ti immergi nel lavoro e cerchi di dare divertimento e serenità, ma anche questo viene visto come un onta, in cui dati alla mano dimostrano che c’è stato un calo. Ma 11 milioni di telespettatori non sono una bazzecola.

64% di ragazzi tra i 15 e 24 anni hanno seguito e seguono, che hanno interagito e che interagiscono attraverso i social network.

47% di share non è poca cosa. Le difficoltà per mettere in piedi lo show sono state enormi, con una grande capacità di risolvere le difficoltà.

L’impatto televisivo e fotografico di una platea vuota è potente. Se riesci a convertire una platea vuota in un campo in cui correre o sei un mago o sei Fiorello.

Amadeus è stato ed è il Capomastro di tante piccoli quadri che cercano di comporre una rinascita. La rinascita passa obligatoriamente per la fatica, le avversità, il contrasto ed il disappunto: tanto di cappello.

La voglia c’è, ma a volte siamo noi a non volere.

Il momento più alto di ascolto, infatti si è ottenuto con Diodato: 14 milioni di telespettatori perchè come ha precisato il Direttore di rete “Le persone volevano ripartire da un punto normale”.

“Dobbiamo restare concentrati al di là delle comparazioni non possibili” aggiunge il Direttore. Questa frase non ha solo un valore manageriale, ma ha un valore importante per la vita stessa.

Il passato è andato.

Ora bisogna costruire un nuovo futuro, anche con l’intrattenimento, perchè lo dimostrano i dati di Rai Play e delle piattaforme digitali.

Nella costrizione la gente si attacca alla vita anche davanti ad uno schermo: “I risultati sono positivi” commenta Elena Capparelli (responsabile Ray Play e Digital).

Evento streaming con 45% a cui si aggiungonon +62% sull’ascolto on demand.

+123% di incremento tra i fruitori di una età compresa tra i 14 ed i 24 anni.
Il Sanremo più social di sempre, nonstante le distrazioni calcistiche di circa 1,5 milioni di spettatori, che porta comunque a più di 4 milioni di teste pensanti a seguire la gara canora.
Amadeus è commosso di tutto questo, soprattutto quando viene evidenziata la frase “State facendo una cosa impossibile”. Il Direttore Artistico ringrazia, ma si vede che negli occhi ha apprensione e paura, indice di una caratteristica umana. Ringrazia anche la co conduttrice di questa della seconda serata: Elodie. “La prima Signora del Festival a cui ho pensato”. Elodie a sua volta ringrazia Amadeus per “Questo invito speciale”. Si può ripartire, si deve ripartire, anche da qui. Da qualcosa, da qualcuno, anche dal Festival del quale il Vicedirettore di Rai 1, Fasulo, ci ricorda la scaletta dicendo che “Abbiamo vinto perchè abbiamo fatto il Festival […].E’ davvero accaduto un miracolo”:

  • Ospiti: Laura Pausini, Il Volo, Gigliola Cinquetti, Fausto Leali, Marcella Bella, Gigi D’Alessio, Alex Schwazer e Cristina Girelli. Ospite fisso: Achille Lauro ed il suo secondo quadro con Claudio Santamaria e Francesca Barra.

  • Nella prima parte si esibiranno le nuove proposte: Wrongonyou, Greta Zuccoli, Davide Shorty e i Dellai

  • Nella seconda parte i big secondo l’ordine: Orietta Berti, La Rappresentante di Lista, Lo Stato Sociale, Bugo, Gaia, Willy Peyote, Malika Ayane, Fulminacci, Extraliscio feat. Davide Toffolo, Ermal Meta, Gio Evan, Irama, Random

Nello specifico, proprio perchè il protocollo sanitario è il faro primario, si attende una decisione di Irama per una autoesclusione considerati i casi di Covid nel suo staff.

Si attende il referto dell’ASL di Imperia a cui è stata passata la palla.

Comunque Amadeus cerca uno spiraglio per conservare tutti in gara: considerando che i casi di Covid potrebbero essere altri prima della fine dela Kermesse, chiderà agli altri cantanti ed alle loro case discografiche di tenere in gara Irama, mandando in onda  il video delle prove, anch’esso senza pubblico e che quindi non altererebbe la modalità di partecipazione. Lo stesso vale per la serata dei duetti. Precisa però Fasulo, che sarà inviata comunque richiesta formale allo staff dei altri concorrenti alla fine della conferenza stampa. “Non buttare via il lavoro” dice Fasulo questo è il senso, “Perchè potrebbe capitare a tutti” aggiunge con sgaurdo ipotetico Amadeus.

Tutto si può fare, nel rispetto della salute pubblica, delle regole ed eliminando il pregiudizio, ascoltando il pensiero di tutti e trovando soluzioni comuni: soluzioni non altri problemi che ci facciano stare bene, magari ascoltando della buona musica.