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Sanremo 2021 – Conferenza Stampa del 04/03/2021

di Gianluca Talento (testo)

Si comincia la conferenza partendo dal pubblico: quello da casa, ovviamente. “Sanremo comunica normalità”; “Fiorello meravigliosa leggerezza” sono solo un paio di commenti che arrivano dal web come comunicato dalla Responsabile di Rai Play, Elena Capparelli. Si rafforza quindi la tesi del Direttore di Rai 1 Coletta che esprime “Chapeau ad Amadeus e Fiorello. Serata variegata ed appropriata per i tempi che viviamo: edizione incomparabile”. Esprime nello specifico “Un racconto da apprezzare proprio per quello che stiamo vivendo”, aggiunge il Direttore di rete. Il riferimento è al grande lavoro svolto per stilare i rigidi protocolli sanitari, che hanno permesso di realizzare solo in parte la moltitudine dei blocchi televisivi studiati che abbiamo visto e che vedremo nella kermesse 2021.
Quello che si è fatto si è fatto bene, oltre alle aspettative, oltre ai numeri, “Un goal segnato per il servizio pubblico” marca senza mezzi termini Coletta. A proposito di calcio, proprio la competizione sportiva più seguita in Italia ha influito su quei punti di ascolto che le sei partite di Sky hanno spostato. Che una competizione simile impattasse così sul Festival, non succedeva dal 2014. In più l’elemento “Ariston vuoto” ha giocato molto su questo aspetto, ma anche altri piccoli fattori correlati hanno dato modo di faticare a chi conduce il Festival ed al suo staff.

L’Amedeo nazionale ha dovuto e dovrà dare prova di grandi doti di mattatore delle serate sanremesi 2021 insieme a Fiorello.
Bisogna però tener conto degli aspetti positivi. Il momento è irripetibile, si spera, quindi il cambiamento è d’obbligo. La metamorfosi è stata anche e soprattutto quella di cercare nuovi talenti che non appartengono al mondo televisivo classico: questa scelta ha dato un’ottima risposta dal target giovanile che usa le nuove tecnologie per fruire del prodotto televisivo, che ormai solo televisivo non è.

I numeri parlano chiaro: per la situazione che stimo vivendo, fa notare il trio Amadeus-Coletta-Fasulo, sono numeri positivi, proprio perchè tante sono le difficoltà. La trasversalità degli spettatori è lampante: non tutti elaborano il problema pandemia nello stesso modo: c’è chi si estranea e spegne la TV o cambia canale (causa pubblicità negativa ndr) e chi si fa trasportare dall’onda per passare una serata in leggerezza ascoltando musica e non solo. Amadeus infatti dice “Sono orgoglioso di questo Festival”, anche se si augura, ed augura a tutti noi, di non vivere più una simile costrizione. “Sanremo è un grande evento italiano fatto di sala stampa, giornalisti, pubblico, cantanti e polemiche,…” specifica Ama ed incalza “Banalmente logico farlo senza pubblico” ma “Sanremo non è il Festival di Sanremo, è un’altra cosa smontato di tutte le sue parti”. Ecco perchè ritiene che “Mi sorprendo in positivo”. “Ci sono persone che non sanno se mettere il piatto a tavola”.”E’ come una guerra” tuona il conduttore. Già banalmente fa riferimento rispetto all’anno scorso che anzichè decidere dove prendere il sole tra una pausa e l’altra, oggi “Ci si chiede, dove mangiamo”. Per estensione il Direttore artistico capisce chi non guarda Sanremo e fa un semplice paragone: “Se sono arrabbiato e mi invitano ad una festa, non ci vado”. Ma allo stesso tempo si sente in dovere di fruire un servizio pubblico a chi lo richiede. Consapevole che ciò che gli è rimasto in mano “E’ un programma televisivo, perchè il resto ci è stato tolto”: per causa di forza maggiore, ma che pesa ugualmente a chi svolge lo stesso, nonostante tutto con professionalità e dedizione, anche se “Non esiste lo spettacolo televisivo perfetto”, e tira le somme dicendo “Se la gente è arrabbiata, si riflette sull’ascolto”, ma “ho scelto una strada nuova, allargando il bacino (riferito ai cantanti ndr). Tornassi indietro farei le stesse scelte”. “Dobbiamo fare i conti sul palco con quello che vorremmo fare, ma non possiamo fare” nel rispetto di tutti (anche di chi non vuole Sanremo).
Si passa quindi la palla al Vicedirettore di Rai 1 per la scaletta, che non cè, della quale si evidenziano le presenze, nella serata delle cover con la presenza di tanti big, oltre a quelli in gara. Una serata dedicata alla canzone d’autore, di artisti della musica italiana in cui si darà risalto a Lucio Dalla e Lucio Battisti, nati rispettivamente il 4 ed il 5 marzo del 1943.
Tra i protagonisti, come outsiders: Negramaro, Michele Bravi, Neri per caso, Manuel Agnelli, Daniele Silvestri, Samuele Bersani e tanti altri cantanti, cantautori e musicisti. Anche la presenza degli attori continua, questa sera con Francesco Pannofino e Alessandra Ferrari (che racconterà la sua storia sulla Sclerosi Multipla) e la grande Valeria Fabrizi. Ospiti fissi: torna Ibrahimovic con la presenza di Sinisa Mihajlovic e Donato Grande: quest’ultimo presente per sensibilizzare il problema dei disabili, perchè ostacolarli dice Amadeus “Mi fa incazzare” (maggiormente sensibilizzato, da vicende personali). Tornerà anche Achille Lauro (sarà Penelope) con un altro dei suoi quadri dedicato al Pop che vedrà come special guest Monica Guerritore ed Emma.
Co conduttrice della serata la top model Vittoria Ceretti.

Definito ciò che si deve fare ed imparando dagli imprevisti passati, Coletta consiglia di guardare “Tutto meno razionale e tecnico”. Ciò che è necessario evidenziare in sunto è che “Dall’anno scorso c’è un’esplosione di giovani su Rai 1” dice il Direttore che tagliando il discorso focalizza “Non possiamo avere solo over 60, perchè se no la TV generalista va a morire”. Ciò si riflette anche sul palco con la presenza di veterani e giovani dove “La distonia non era affatto distonica. E’ un racconto”. Nella narrazione ci sta la gioia di Amadeus di avere Fiorello, il desiderio per la serata che si andrà a comporre nel volere ancora Lucio Dalla sul palco nel giorno del suo compleanno (ci sarà ndr), dove sorridendo non sarà come qualcuno può pensare e dire una messa cantata, ma come esprime il Vicedirettore Fasulo “Una preghiera laica”. Questa preghiera fa si che nel visionare l’introspezione di chi organizza non ci deve essere antipatia nei confronti dello staff sanremese, ma guardare a delle persone, a dei professionisti che confezionano un prodotto per l’intrattenimento, anche se il Festival di Sanremo non è un programma TV ma un evento in cui “Ci sarebbero stati bene”, sostiene Amadeus, “Cinquecento medici e/o infermieri in platea come senso di gratitudine” “Non per un capriccio”. Chiudere Sanremo, non avrebbe riaperto i teatri, anzi il fare il Festival potrebbe dare spunto per riaprire e sperare, in tutti i sensi e in tutti i settori.

La paura può fermare, ma deve fermare chi ce l’ha, se lo vuole, ma non deve essere di impedimento per gli altri: ci va comprensione e rispetto, come Amadeus ha per gli artisti che gli hanno detto no nei riguardi di una loro partecipazione: “Se la performance richiesta non si può fare, non si fa. E continuano a restare amici”. Lo stesso vale per ogni individuo e si vede.

Ma le polemiche continuano, non sarebbe il Festival di Sanremo: tra micro e macro economia in ginocchio con rivolta dei commercianti; giornalisti col Covid; l’idea di alcuni di soprimere la giuria demoscopica a favore del voto dell’orchestra; la vincita eventuale di un cantante in quarantena; persino il classico dei classici, un plagio che non c’è; un palloncino in platea di forma fallica;

Manca solo qualcuno che voglia buttarsi dalla galleria, ma senza pubblico trovare una comparsa, soprattutto per il periodo che stiamo vivendo, non è facile… ma torniamo seri.

Nel problem solving di Amadeus-Coletta-Fasulo c’è sicuramente l’evidenza positiva delle differenze, come risorsa, la scomparsa di falsi problemi che hanno già nel passato avuto una soluzione (vincita nel 1955 di Claudio Villa), l’assenza di un vero ordine di esecuzione dei brani in scaletta, ma potrebbe essere utile a pepare lo spettacolo.
In fondo quello che conta è che siamo tutti alla ricerca della felicità e la prova del nove la si ha guardando le punte di ascolto che caso strano nelle due sere sono relativi alla presenza di Bugo e di Diodato: la necessità di partire da dove ci eravamo lasciati. Ma se tutto questo dovesse essere forviante e renderci Guelfi e Ghibellini di battaglie su un non problema, il bello ci arriva da lontano: un plauso a scena aperta nientemeno che dalla BBC che ci fa i complimenti. Forse ci siamo dimenticati i vecchi detti: Italians do it better (gli italiani lo fanno meglio ndr), ma la presenza fallica in platea non c’entra.

 




Sanremo 2021 – Conferenza Stampa del 03/03/2021

di Gianluca Talento (testo)

Partiamo dal fatto che Sanremo è Sanremo, quindi nel bene e nel male sia per chi è pro, sia per chi è contro questo Festival, siamo tutti d’accordo. Per capire meglio ciò che è accaduto e quello che potrà accadere bisogna fare una sorta di reverse engineering.

Si può partire da una frase lapidaria del Direttore Coletta che definisce la kermesse “Lo specchio di quello che stiamo vivendo”. In questa frase si racchiude molto bene quel che il pubblico spaccato a metà desidera, di quello che tramite i giornalisti chiedono, perchè poi tutti vogliono qualcosa di nuovo, a prescindere, perchè è bello fare scoop, anche per i comuni mortali.

Dato che fa più rumore un albero che cade, rispetto ad una foresta che cresce, si è avuta come l’impressione che la tendenza, visto il momento che stiamo vivendo, fosse sulla negatività che si respira, che si vede e che si tocca in questo periodo pandemico.
Il contagio virale, spettacolarmente parlando, ha dato rilievo al calo degli ascolti, al teatro vuoto, alle difficoltà personale dei conduttori, ai problemi audio, l’eventuale eliminazione di un partecipante a causa della presenza di contagiati Covid nel suo staff (Irama), la rivolta dei ristoratori per le chiusure “promesse” dal Presidente della Regione Liguria, con tanto di manifestazione che si sta organizzando per bloccare l’ingresso dei cantanti e gridare il disappunto, sulla non conformità delle mascherine utilizzate dagli addetti ai lavori e chi più ne ha più ne metta, senza contare i tradizionali casi di plagio (in modo presunto, ma non accertato i Maneskin) e la caduta di stile dello spot sulla Regione Liguria in cui il comico Maurizio Lastrico sostiene la soporificità del Festival di Sanremo.
Putroppo è un fare comune italico, forse per un pensiero collettivo atavico, distruggere piuttosto che costruire, rispettare piuttosto che marchiare, fino ad arrivare al non fare piuttosto che fare.

Tutti siamo sulla stessa barca. Se si analizza l’aspetto umano dei partecipanti alla conferenza stampa si può percepire la preoccupazione del Sindaco di Sanremo quando esprime la sua opinione di aver voluto fortemente il Festival “Ne abbiamo parlato per mesi del teatro vuoto, ma ci ha fatto effetto”, rimanendo consapevole che sarebbe stato complesso. La difficoltà di organizzare un lavoro per permettere alle mestranze, che non hanno cachet con tanti zeri, di ripartire e di poter sostentare le proprie famigle, un particolare non trascurabile che a volte sfugge.

Non si può non fare niente.

Tanti dicono che è facile parlare quando guadagni molti soldi, ma ad un certo punto, quando senti parlare Amadeus e Fiorello come genitori e non come lavoratori dello spettacolo, percepisci che qualcosa c’è: non è non curanza o spavalderia, ma capisci che ci sono dei genitori preoccupati che hanno figli di 12-14 anni che non vivono più: stanno davanti ad un PC, un tablet e non fanno vita sociale e come dice Amedeo “Si stanno abituando”.

Non si può non fare niente.

Stare fermi ad aspettare che l’onda passi, non è una soluzione. Così ti immergi nel lavoro e cerchi di dare divertimento e serenità, ma anche questo viene visto come un onta, in cui dati alla mano dimostrano che c’è stato un calo. Ma 11 milioni di telespettatori non sono una bazzecola.

64% di ragazzi tra i 15 e 24 anni hanno seguito e seguono, che hanno interagito e che interagiscono attraverso i social network.

47% di share non è poca cosa. Le difficoltà per mettere in piedi lo show sono state enormi, con una grande capacità di risolvere le difficoltà.

L’impatto televisivo e fotografico di una platea vuota è potente. Se riesci a convertire una platea vuota in un campo in cui correre o sei un mago o sei Fiorello.

Amadeus è stato ed è il Capomastro di tante piccoli quadri che cercano di comporre una rinascita. La rinascita passa obligatoriamente per la fatica, le avversità, il contrasto ed il disappunto: tanto di cappello.

La voglia c’è, ma a volte siamo noi a non volere.

Il momento più alto di ascolto, infatti si è ottenuto con Diodato: 14 milioni di telespettatori perchè come ha precisato il Direttore di rete “Le persone volevano ripartire da un punto normale”.

“Dobbiamo restare concentrati al di là delle comparazioni non possibili” aggiunge il Direttore. Questa frase non ha solo un valore manageriale, ma ha un valore importante per la vita stessa.

Il passato è andato.

Ora bisogna costruire un nuovo futuro, anche con l’intrattenimento, perchè lo dimostrano i dati di Rai Play e delle piattaforme digitali.

Nella costrizione la gente si attacca alla vita anche davanti ad uno schermo: “I risultati sono positivi” commenta Elena Capparelli (responsabile Ray Play e Digital).

Evento streaming con 45% a cui si aggiungonon +62% sull’ascolto on demand.

+123% di incremento tra i fruitori di una età compresa tra i 14 ed i 24 anni.
Il Sanremo più social di sempre, nonstante le distrazioni calcistiche di circa 1,5 milioni di spettatori, che porta comunque a più di 4 milioni di teste pensanti a seguire la gara canora.
Amadeus è commosso di tutto questo, soprattutto quando viene evidenziata la frase “State facendo una cosa impossibile”. Il Direttore Artistico ringrazia, ma si vede che negli occhi ha apprensione e paura, indice di una caratteristica umana. Ringrazia anche la co conduttrice di questa della seconda serata: Elodie. “La prima Signora del Festival a cui ho pensato”. Elodie a sua volta ringrazia Amadeus per “Questo invito speciale”. Si può ripartire, si deve ripartire, anche da qui. Da qualcosa, da qualcuno, anche dal Festival del quale il Vicedirettore di Rai 1, Fasulo, ci ricorda la scaletta dicendo che “Abbiamo vinto perchè abbiamo fatto il Festival […].E’ davvero accaduto un miracolo”:

  • Ospiti: Laura Pausini, Il Volo, Gigliola Cinquetti, Fausto Leali, Marcella Bella, Gigi D’Alessio, Alex Schwazer e Cristina Girelli. Ospite fisso: Achille Lauro ed il suo secondo quadro con Claudio Santamaria e Francesca Barra.

  • Nella prima parte si esibiranno le nuove proposte: Wrongonyou, Greta Zuccoli, Davide Shorty e i Dellai

  • Nella seconda parte i big secondo l’ordine: Orietta Berti, La Rappresentante di Lista, Lo Stato Sociale, Bugo, Gaia, Willy Peyote, Malika Ayane, Fulminacci, Extraliscio feat. Davide Toffolo, Ermal Meta, Gio Evan, Irama, Random

Nello specifico, proprio perchè il protocollo sanitario è il faro primario, si attende una decisione di Irama per una autoesclusione considerati i casi di Covid nel suo staff.

Si attende il referto dell’ASL di Imperia a cui è stata passata la palla.

Comunque Amadeus cerca uno spiraglio per conservare tutti in gara: considerando che i casi di Covid potrebbero essere altri prima della fine dela Kermesse, chiderà agli altri cantanti ed alle loro case discografiche di tenere in gara Irama, mandando in onda  il video delle prove, anch’esso senza pubblico e che quindi non altererebbe la modalità di partecipazione. Lo stesso vale per la serata dei duetti. Precisa però Fasulo, che sarà inviata comunque richiesta formale allo staff dei altri concorrenti alla fine della conferenza stampa. “Non buttare via il lavoro” dice Fasulo questo è il senso, “Perchè potrebbe capitare a tutti” aggiunge con sgaurdo ipotetico Amadeus.

Tutto si può fare, nel rispetto della salute pubblica, delle regole ed eliminando il pregiudizio, ascoltando il pensiero di tutti e trovando soluzioni comuni: soluzioni non altri problemi che ci facciano stare bene, magari ascoltando della buona musica.




Sanremo 2021 – Conferenza Stampa del 02/03/2021

di Gianluca Talento (testo)

L’attesa è finita. La conferenza stampa della prima giornata del Festival ha avuto la sua cerimonia. Sottolinea Amadeus “Finalmente è arrivato il 2 marzo” “Spero sia una bella serata”. Tutti si augurano che la Musica e l’Arte possano prendere il sopravvento. Se lo augurano soprattutto la coppia Amadeus/Fiorello che questa sera saliranno sul palco dell’Ariston con gli ospiti fissi di queste cinque serate: Achille Lauro (con il primo dei suoi “quadri”) e Ibrahimovic. La presenza femminile di questa prima serata sarà la giovane e brava attrice, famosa a livello internazionale, Matilda De Angelis (dal 23 marzo su RAI1 con la serie TV “Leonardo”).

In un rimpallo di domande poste ai protagonisti, Amadeus svela divertito che non sa che Festival sarà, “Nessuno lo sa”, in realtà non viene svelato nulla, perché il filo conduttore sarà mantenere uno storyboard di ciò che potrà accadere, mentre il resto sarà lasciato alla caratteristica intrinseca di ciascun protagonista, seguendo una linea naturale degli eventi che si susseguiranno durante la serata. Il Direttore di rete Stefano Coletta rimarca tutto ciò con un sorriso ironico, definendo l’imprevedibilità un punto di forza, che è stato il leitmotiv del successo della passata edizione della kermesse. Coletta inoltre, si permette, giustamente, di fare un distinguo tra le due edizioni targata “gemelli del goal” Ama-Ciuri: il 70° era il Festival dei legami stretti, quello di quest’anno è il Festival di tutti. Un’offerta che tocca tutti i target da quelli più tradizionali (i big veterani delle edizioni precedenti) a quelli legati al web ed alle nuove forme di comunicazione e distribuzione digitale. Parlando di veterani, si “svela” il nome dell’ospite di questa sera: Loredana Bertè. Un esempio che lega tradizione ed innovazione, emblemi di cui questa edizione si fa bandiera: la musica non fa differenza, è un collante. Il Direttore di rete rimarca ancora con forza che “Il servizio pubblico deve essere presente”. A cogliere questo assist durante le domande dei giornalisti, c’è Amadeus: “ […]. Dedicare il Festival a tutti quelli che hanno lavorato, perché si andasse in onda”, aggiunge il Direttore Artistico “Il Ministro Franceschini mi ha mandato un messaggio […]. Dobbiamo rimettere in moto la Musica. Deve accadere anche per i teatri, i cinema, i bar e i ristoranti […]. Dire no, non succede nulla […]. Buttare il cuore al di là […]” e si riparte.

Quindi la scaletta della prima serata:

  • Prima parte: gara dei giovani con Gaudiano, Elena Faggi, Avincola, Folcast. La votazione sarà appannaggio delle tre giurie: demoscopica, sala stampa e televoto.

  • Seconda parte: esibizione dei big. Si susseguiranno secondo l’ordine: Arisa, Colapesce e Dimartino, Aielllo, Francesca Michelin e Fedez, Max Gazzè e la Trifluoperazina Mistery Band, Irama, Madame, Maneskin, Ghemon, Coma Cose, Annalisa, Francesco Renga, Fasma.

Anche quest’anno si è deciso di dare risalto ai giovani: “Sanremo deve andare nel vivaio” dice Amadeus, prestando attenzione a mettere una cantante a sera e dividere i protagonisti equamente nelle prime due sere di Area Sanremo. Questa cura da modo di evidenziare i tempi televisivi. “Non si pensa allo share, ma si pensa allo spettacolo”. Questo varrà per tutte e cinque le serate, dove non ci sarà il pubblico, sostituita da applausi registrati, come si fa in tante trasmissioni TV (nelle prossime serate, potrebbero essere usati escamotage più accattivanti e divertenti) , perché il momento lo richiede inteso sia lo spettacolo nei suoi tempi, sia relativo al periodo del Covid. Considerando quest’ultimo, non si sarà esenti dal parlare di tematiche importanti, appelli di vario genere o ospitate per dare l’opportunità di fare qualcosa per tornare alla normalità. Sarà comunque tassativo essere leggeri e divertirsi, perché ce n’è bisogno, come di canzoni e di Amore, come il “qui ed ora” impone “Perché scritte in un periodo di costruzione”, come Amadeus evidenzia, quindi, che lo spettacolo ricomici!




Roby Facchinetti – “Non più solo musica: ecco il mio primo libro”.

di Elia Cattaneo (foto e testo)

Un abito impeccabile, uno sguardo celeste e un sorriso di cuore; così Roby Facchinetti apre la conferenza stampa, tenutasi nello Spazio Eventi del Mondadori Megastore (MI) oggi 24 Settembre 2020.
La star italiana presenta un doppio progetto che vede la pubblicazione del suo primo romanzo “Katy per Sempre” e un disco triplo con quattro inediti ed il concerto live del 2019.

“Ci sono voluti due anni” – afferma Roby – per la stesura del suo libro che racconta, in 19 capitoli, la storia di Katy e della colonna sonora della sua vita, rappresentata dai pezzi dei Pooh.

La Katy di cui ci parla Facchinetti è un personaggio realmente esistente che ha ispirato la nascita di questo libro.

Tra i sorrisi Roby racconta in maniera simpatica la genesi del libro quando, rientrando in camerino dopo l’ultimo concerto dei Pooh tra i tanti messaggi dei loro fans, trova la dedica di Katy (ragazza che porta il nome del famoso brano “Piccola Katy” del 1968), la quale nostalgicamente dichiara che la fine dei Pooh è un po’ come la fine della storia legata al suo nome.

Nell’ex Pooh scatta la fantasia di romanzare la storia della giovane in una trama di emozioni e realtà, all’interno della quale ritroviamo quella sensazione che ognuno di noi ha provato nella vita: ”Quella canzone parla di me”.

Parlando del triplo disco in uscita il 25 settembre ’20, Roby inizia raccontandoci delle sensazioni vissute durante il lockdown e del dolore che ha provato nei confronti della sua nazione in ginocchio e specialmente della sua città: Bergamo (fortemente colpita dalla pandemia di Covid-19).

“Rinascerò Rinascerai” è il titolo di uno degli inediti presenti nel disco, registrato durante il periodo di quarantena e dedicato alla “Mia Bergamo”.

Il nuovo singolo “Fammi volare” fa volare ancora in alto la grande voce di Facchinetti e ci trasporta in un viaggio di pensieri.

“Ogni ricavo della vendita e dello streaming sarà interamente devoluto all’ospedale di Bergamo” dice con amore.

Terminando la chiacchierata la star non nasconde la futura, eventuale, possibilità di un featuring in stile Morandi-Rovazzi.

Dunque chi sarà la spalla di Roby?

Ecco la photogallery!




Carlo Massarini @ PEM!

di Gianluca Talento (foto)

Mercoledì 16 settembre 2020 per la rassegna PEM! è salito sul palco dell’Arena Carducci di Valenza, l’autore e conduttore TV noto come Mister Fantasy: Carlo Massarini. Attraverso la presentazione del suo libro “Dear Mister Fantasy”, avente come sottotitolo “Foto-racconto di un’epoca musicale in cui tutto era possibile”, intervistato dal giornalista Enrico Deregibud e coadiuvato da Dede Vinci, Carlo Massarini ha raccontato aneddoti e curiosità sul mondo della musica tra il 1969 ed il 1982, spaziando da Jimi Hendrix a Lucio Dalla.

Ecco la photogallery!




Tra le numerose attività il 15 giugno 2020 riapre il Dagda Live Club

di Paola Dellagiovanna (testo)
e Fabry C. Stolen Instants (foto)

Fra le numerose attività che riaprono il 15 giugno dopo una pausa obbligata a causa della pandemia Coronavirus, c’è anche il Dagda Live Club, in strada provinciale 1 Bressana-Salice 22 a Retorbido (PV), punto di riferimento dal 2014 per gli amanti della musica live nel territorio. Il Circolo ACSI, ha un direttivo-staff composto da volontari che svolgono diverse mansioni all’interno del locale. Per poter raccogliere i clienti affezionati ma anche i curiosi, è stato messo a punto un protocollo seguendo le direttive dell’ultimo decreto ministeriale in tema di spettacoli, che garantisce la sicurezza dei clienti: distanza di sicurezza fra le persone sedute, misurazione temperatura, l’ingresso consentito con mascherine e guanti. Insomma, Angela, Selene Roberta Eliano e Fabry vi aspettano al locale per scoprire la sua atmosfera, in attesa della ripresa dei live. Al Dagda sarà possibile degustare ottime birre ma anche mangiare piadine, hamburger e altro. Il locale apre alle 20.30 e chiude a mezzanotte. L’ingresso per il momento sarà esclusivamente su prenotazione a causa della riduzione del numero posti a sedere. Per prenotare contattare il numero 333.4070230 Angela. L’ingresso al Club è riservato ai Soci ACSI, la tessera annuale scade il 31 dicembre, costo 5 euro socio ordinario e 10 euro socio sostenitore con una birra in omaggio.

Ecco la photogallery di alcuni concerti passati!




Aiutiamo l’Isola Ritrovata: l’abbraccio di SonoGrafia ad Ezio e Mariuccia

di Sara Fantozzi (foto e testo)

Questo piccolo reportage rappresenta un abbraccio ad uno dei luoghi più amati dai cantautori, e da me. È una piccola raccolta di momenti ed espressioni, un modo per dire ad Ezio e Mariuccia che non sono soli.
La prima volta che andai all’Isola, per un concerto di Max Manfredi, non riuscivo a trovarla!
Così, perduta per i vicoletti di Alessandria, canticchiavo i versi del maestrone: “ma bella più di tutte fu l’isola non trovata… ”e mi chiedevo se il nome del locale fosse in qualche modo legato a questa canzone.  Quando finalmente la trovai, ne presi atto: è davvero bella più di tutte!
Avevo conosciuto Ezio e Mariuccia pochi mesi prima alla rassegna Tenco, e non pensavo si ricordassero di me. Mi sbagliavo. Una volta varcata la porta era come se ci conoscessimo da anni. Due persone di una bontà incredibile, custodi di un luogo incantato. L’Isola Ritrovata altro non è che una piccola roccaforte della cultura, dove il tempo cambia dimensione. Da anni passano qui cantautori di livello altissimo che cantano stando fra amici…e poi si beve, si condivide e si tira tardi.
Ho avuto modo di fotografare diverse serate, inclusa quella del decimo compleanno e ogni volta sono stata letteralmente inondata di affetto e ospitalità…( e di numerosi bicchieri di vino)
Quest’anno però, la musica è cambiata. Come è noto a tutti, tante realtà culturali sono state costrette a fermarsi a causa del virus Covid-19, e così pure la nostra amata Isola, con conseguenze economiche talmente gravi da comprometterne la vita stessa. Quando la chiusura sembrava ormai certa, si è assistito però ad una mobilitazione enorme di artisti, musicisti e amici per impedire che ciò accadesse. Nelle ultime settimane sono innumerevoli gli appelli e i tributi a sostegno dell’Isola Ritrovata ed è stata avviata una raccolta fondi.
A questo proposito, chi volesse contribuire può fare una donazione al seguente conto:
Iban: ITO0760110400001004571798 intestato ad Ezio Poli.

Perché tutto questo?
Probabilmente perché è un luogo dove la musica raggiunge uno spessore che è difficile trovare altrove… oppure, riprendendo le parole di un mio concittadino, il cantautore Rocco Rosignoli,“ è un luogo di resistenza della cultura davanti alla standardizzazione che è sempre più imperante.” O forse, semplicemente, il bene torna indietro.




Presentata edizione 2020 “GruVillage – 105 Music Festival” di Grugliasco

di Paola Dellagiovanna (testo e foto copertina)

Nicolò Fabi, LP e Paul Weller sono solo alcuni degli artisti che saliranno sul palco del “GruVillage – 105 Music Festival” in programma a giugno e luglio nell’arena da 5 mila posti, esterna al “Le Gru” di Grugliasco (Torino) in via Crea 10. La quindicesima edizione presentata a Casa Sanremo durante il festival della canzone, aprirà il 20 giugno con la musica romena dance e pop rock di Inna + Directia 5. Il 23 giugno sarà il turno dei Deftones che tornano in Italia dopo due anni per questa unica data. La band sfida i limiti dei generi musicali, incorporando elementi psichedelici e vicini allo shoegaze in pezzi pieni di rabbia. L’11 luglio salirà sul palco Nicolò Fabi che non ha bisogno di presentazioni, come LP il 13 luglio. La musica elettronica sarà il sottofondo della serata del 14 luglio che vedrà esibirsi i Rüfüs Du Sol con special guest HolyU and Mariatti. Il 20 luglio l’Arena verde di “GruVillage 105 Music Festival” ospiterà i newyorkesi Postmodern Jukebox collettivo creato nel 2009 da Scott Bradlee. Il 21 luglio sarà il turno di Fantastic Negrito e del sound Blues, R&B, soul e Roots rock. Se 49 tra i più importanti festival del mondo lo hanno voluto nella loro line up solamente nel 2019, un motivo c’è, Lost Frequencies è il re dei dj set che si esibirà per il pubblico del “GruVillage” il 24 luglio. Il cantautore, chitarrista e compositore inglese Paul Weller arriva per la prima volta al “GruVillage” il 28 luglio per un concerto imperdibile. Dopo gli esordi nel 1977 con i Jam e gli anni degli Style Council, con cui ha esplorato i confini dell’acid jazz, Weller ha intrapreso una carriera solista fatta di grandi successi. Quello che caratterizza il Festival è la possibilità di ascoltare grandi concerti a piccoli prezzi. I biglietti di tutti i concerti sono acquistabili su TicketOne. Nuove date saranno presentate man mano che si avvicineranno i mesi estivi.

Durante la conferenza stampa tenutasi a Casa Sanremo, gli organizzatori hanno presentato questa eccezionale edizione del Music Festival:

Vincenzo Russolino patron Casa Sanremo «È raro, forse folle, poter pensare di organizzare un Festival come “GruVillage” che vive grazie anche a Radio 105, partner che dato una grande spinta alla manifestazione. La collaborazione con gli amici Felice Gai e Davide Rossi è importante. Andrò ad ascoltare la buona musica proposta. Ringrazio la squadra con cui lavoro che mi emoziona ogni giorno».

Felice Gai presidente Consorzio Esercenti «GruVillage è un vestito che ho voluto indossare questa estate in modo importante. Una manifestazione in cui è possibile divertirsi ascoltando buona musica, con una line up diversificata che attira ogni fascia di pubblico. Un momento di festa a cielo aperto. Forse quest’anno arriveremo a 20 date, alcune ancora top secret. Non dobbiamo dimenticare il successo raccolto negli ultimi anni da “GruVillage Arte”. Per questa edizione l’artista Donato Sansone è riuscito a dare un significato nella raffigurazione “The party” che ci rappresenta molto. La macchina del Festival è composta da tante eccezionali persone che lavorano tutto l’anno. Ringrazio tutti anche quelli che rimangono dietro le quinte».

Davide rossi direttore di Le Gru e del GruVillage «Un grande Festival, un unicum organizzato da commercianti. Grandi concerti anche quest’anno come l’unica data italiana dei Deftones. Poi Fabi complice l’uscita del nuovo album e tour invernale. Poi LP e Rüfüs Du Sol, gli eccezionali Postmodern Jukebox eccezionale, Fantastic Negrito e l’eccezionale Paul Weller. A caratterizzare questo Festival sono tre piccoli pilastri: l’apertura a tutti (anche ai disabili con area dedicata); la collaborazione con i produttori del territorio; l’accoglienza del pubblico sempre unica ed eccezionale.  




“Pugili Fragili” per Piero Pelù: presentazione dell’album

di Stefano Introvigne (foto e testo)

Sono tantissimi gli “addetti ai lavori” che oggi, 20 febbraio 2020, presso la sede di Sony Music Italia a Milano, hanno assistito  alla presentazione dell’ultimo album del rocker italiano per eccellenza, Piero Pelù. L’eclettico e originale Piero, il Toro loco, arriva al suo ventesimo album in studio dopo quarant’ anni di carriera professionale.

“PUGILI FRAGILI”, questo il titolo del nuovo album, una raccolta di nove brani inediti e una cover, “Cuore Matto” di Little Tony, che Piero ha voluto omaggiare anche sul palco dell’Ariston a Sanremo.

Il disco vanta numerose collaborazioni tra cui Francesco Sarcina delle Vibrazioni e Andrea Appino degli Zen Circus. Nell’opera, co-prodotta con lo storico collaboratore Andrea Chiaravalli, Piero scrive di importanti argomenti di attualità quali le problematiche ambientali, l’infanzia negata, la violenza sulle donne e la paura del diverso, il tutto trattato in maniera molto personale e intima.

Tra i brani dell’album da segnalare “PICNIC ALL’INFERNO”, già presentato durante l’ultimo tour italiano in cui si tratta il tema del surriscaldamento globale; “GIGANTE”, brano con il quale Piero ha calcato il palco dell’Ariston nella 70° edizione del Festival di Sanremo, in cui scrive di chi ha la forza di rinascere e la volontà di andare avanti nonostante l’infanzia negata e vissuta tra molti problemi, brano ispirato dai ragazzi del carcere minorile di Nisida a Napoli; “NATA LIBERA”, in cui Piero lancia un grido d’accusa al genere maschile contro la violenza sulle donne; “FOSSI FOCO”, scritto con Andrea Appino, in cui si parla delle diversità e di come sia necessario rispettarle in ogni loro forma, un invito a bruciare, come diceva Cecco Angiolieri, le paure che possono trasformarsi in odio verso chi è diverso da noi.

Altri brani sono “Ferro caldo”, “Luna nuda” scritto con Francesco Sarcina, “Stereo santo”, “Canicola”, “Cuore matto” la cover dedicata a Little Tony e “Pugili fragili”, che dà il titolo all’intero album.

Il disco racchiude in sé tutte le anime di Piero, un percorso che va dal rock al blues, passando per il metal e arrivando fono al punk, il tutto magistralmente creato con nuovi suoni elettronici che si uniscono perfettamente alle chitarre distorte e alla cassa della batteria.

All’uscita dell’album del 21 febbraio 2020, seguirà un tour “instore” che permetterà a Piero di  incontrare i suoi fans “a tu per tu” nelle principali città italiane partendo dalla sua Firenze.

Da luglio invece partirà il nuovo tour “Pugili Fragili Tour 2020” che vedrà “la prima” il 3 luglio in occasione del Rugby Sound Festival di Legnano, e toccherà tra le altre, città quali Marostica, Fossano, Grosseto e Verona. In concomitanza con il tour, Piero porterà avanti dove possibile il suo “Clean Beach Tour”, in collaborazione con Legambiente, per partecipare attivamente alla pulizia delle spiagge e dell’ambiente.

Durante la presentazione il rocker toscano con la sua grande simpatia e disponibilità non manca di scherzare con gli intervenuti, citando la finale di Sanremo in cui scendendo tra il pubblico finge di rubare una borsetta ad una donna del pubblico, per poi scoprire che si trattava di una borsa di un noto brand e che il valore commerciale fosse molto alto, ma solo dopo averla fatta roteare rischiando di romperla.

Un piccolo accenno anche alla vicenda Pelù-Renzi, che a seguito di una domanda specifica fattagli, Piero sdrammatizza aprendo la camicia e facendo leggere “NO COMMENT” scritto sul petto.

Un Piero Pelù consapevole, che con la sua esperienza musicale maturata in anni di lavoro crea un prodotto piacevole da ascoltare, accattivante e che lascia il segno.

Un’opera musicale assolutamente raccomandabile.

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