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Intervista a COMA_COSE

di Paola Dellagiovanna (testo e domande)

Ad un mese dal Festival di Sanremo 2021 in cui sembrava  che per loro la classifica fosse un oscuro presagio, in realtà la canzone “Fiamme negli occhi” è diventata disco d’oro e la tendenza è quella di far crescere di molto ancora le vendite. Loro sono i COMA_COSE e noi li abbiamo intervistati.

  • Quanto conta per voi poter stare vicini sul palco e quanto secondo voi influisce sull’esibizione? Gli unici a poterlo fare in questo anno particolare

    • Ovviamente conta tantissimo! Per quella che è la nostra storia umana oltre che di coppia, fare le cose insieme è una fortuna gigantesca. Sicuramente l’alchimia che abbiamo nella vita di tutti i giorni è una chiave importante per le nostre esibizioni e probabilmente questo è un piccolo vantaggio.

  • Il vostro è un genere poco “Sanremese”, come vi siete trovati in questo ambiente?

    • E’ stato ed è abbastanza divertente. Certo non proprio una cosa che rifaremo 6/7 volte ma una cosa che specie in una edizione attenta alle novità come questa ci diverte molto.

      Ovviamente è anche molto stancante tutta la parte di interviste e ma siamo felici di raccontare la nostra storia.

  • Quali progetti avete ora, considerata l”impossibilita di esibirsi live e promuovere progetti musicali dal vivo?

    • Sicuramente il 16 aprile uscirà il nostro prossimo album che si chiamerà Nostralgia.

      E’ un progetto abbastanza Punk, abbastanza lontano da fiamme negli occhi. Andremo a toccare dei temi diversi e siamo felici di farlo!

      Siamo quelli della canzone romantica ma anche quelli de La rabbia o guerre fredde.

      Per quanto riguarda il live cerchiamo di essere ottimisti augurandoci di tornare presto sui palchi del paese.

      Sarebbe una boccata d’aria per un settore che ha sofferto moltissimo questo anno di Pandemia.

 




Grande attesa domani, 1° aprile, del secondo appuntamento su Twich con Enrico Ruggeri

di Gianluca Talento (Testo) e Maria A. Magrin (Ruggeri Fan Base – domande)

Dopo la prima puntata di questo “Esperimento paarticolare” come dice Enrico Ruggeri non vediamo l’ora di essere partecipi al secondo appuntamento. Il primo si è tenuto sulla piattaforma Twich il 25 marzo scorso (ore 19.00 ndr), giorno del compleanno di un suo storico vecchio collaboratore: il bassista Fabrizio Palermo, come lo stesso Rouge sottolinea. Il progetto denominato sulla pagina “Quattro chiacchiere – Live” sintetizza già lo spirito con cui Enrico si approccia al pubblico ed ai suoi fans: schietto, sincero, diretto, senza mezzi termini, una fotografia dell’argomento trattato che porta subito lo spettatore a creare quell’effetto cinema nella testa, che fa entrare nel racconto. Ruggeri nella prima puntata parte subito facendo un bellissmo cappello introduttivo di quando venne per la prima volta usata la parola “Rock ‘n’ Roll”. Da lì come una time line vivente percorre una serie di tappe fondamentali che hanno portato il Rock a rotolare nel tempo fino a calcare le scene dell’ultimo Festival di Sanremo. Fa anche riferiemento alla trasformazione dei cantautore ed alla loro figura un po’ slavata di come vengono tritati in termini generali, oggi, dal sistema massmediatico. Coivolge i fruitori dello streaming e porta all’attivo un’ora circa di trasmissione in cui il punto cardine è il pubblico: sia come scelta degli argomenti per i futuri incontri sulla piattaforma, sia per lo spazio alle domande. Proprio su questo noi ci vogliamo soffermare, utilizzanto una domanda di Maria A. Magrin, una della colonne fondamentali dell’Enrico Ruggeri Fan Base. Vogliamo porre evidenza all’interrogativo in cui traspare Enrico Ruggeri uomo e in cui passa tutto il vissuto di cantautore: uomo tra gli uomini col la voglia di progettare e di portare a compimento ciò che intende realizzare:

  • Maria A. Magrin: Come gestisci le paure?

  • Ruggeri: Forse io non ho paura di niente (ricalcando la domanda che gli fu fatta da un suo storico collaboratore), perchè sono uno che non si entusiasma particolarmente sui trionfi e non si deprime particolarmente sulle sconfitte, per cui, francamente, affronto tutto quello che succede.

    Una volta avevo paura della morte, ma, ovviamente andando avanti con gli anni è una sensazione con cui devi convivere: certo quel momento non mi farà piacere, però non ho paura.

    La considero, come dire, una disdetta enorme: mi dispiace, ho il timore di avere più idee rispetto al tempo che avrò per metterle in pratica”.

Proprio sull’onda di questa visione non vediamo l’ora di ascoltare i tanti racconti, aneddoti e punti di vista su cui Enrico Ruggeri vorrà mettere il focus, magari indirizzato dai suoi ascoltatori o da chi si collegherà al suo canale. Comunque sia, non possiamo mancare.




È disponibile in libreria e negli store digitali “DICE CHE ERA UN BELL’UOMO… – Il genio di Dalla e Pallottino” (Edizioni Minerva), il nuovo libro di MASSIMO IONDINI dedicato alla coppia artistica formata da Lucio Dalla e Paola Pallottino.

di info@paroleedintorni.it –

A cinquant’anni dalla pubblicazione di “4/3/1943

(brano scritto da Lucio Dalla e Paola Pallottino)

È disponibile in libreria e negli store digitali

“DICE CHE ERA UN BELL’UOMO…

Il genio di Dalla e Pallottino

IL NUOVO LIBRO DI MASSIMO IONDINI

PER EDIZIONI MINERVA

…CON UN INEDITO DI 50 ANNI FA FIRMATO PALLOTTINO-DALLA


la prefazione di Pupi Avati, l’introduzione di Gianni Morandi,

e le testimonianze di Paola Pallottino e di molti colleghi e amici di Lucio,

oltre a un’intervista esclusiva a “Tobia” Righi, padre putativo del cantautore

A cinquant’anni dalla pubblicazione di “4/3/1943” (brano scritto da Lucio Dalla e Paola Pallottino), è disponibile in libreria e negli store digitali DICE CHE ERA UN BELL’UOMO… – Il genio di Dalla e Pallottino” (Edizioni Minerva), il nuovo libro del giornalista MASSIMO IONDINI dedicato alla coppia artistica formata da Lucio Dalla e Paola Pallottino.

Grazie anche alle testimonianze esclusive di Gino Paoli, Renzo Arbore, Ron, Maurizio Vandelli, Maurizio De Angelis, Vince Tempera, Angelo Branduardi, Armando Franceschini e padre Bernardo Boschi, Iondini racconta la carriera di Dalla nei primi anni Settanta, caratterizzati dal sodalizio con la storica dell’arte, illustratrice e paroliera Paola Pallottino: una breve ma intensa collaborazione grazie alla quale videro la luce canzoni come “4 marzo 1943”, “Un uomo come me”, “Il gigante e la bambina” e “Anna Bellanna”.

«Quel Festival del 1971 per la musica leggera italiana fu una vera e propria rivoluzione. Tant’è che Lucio Dalla conquistò Sanremo pur non arrivando primo. Per la sua “4/3/1943” si parlò infatti a gran voce di “vittoria morale”. Un successo a più livelli per Dalla e la quasi esordiente paroliera Paola Pallottino. – dice Massimo Iondini – Anzitutto perché la loro canzone, ripescata in extremis, era passata sotto le forche caudine della censura della Rai e dell’organizzazione del Festival: via il titolo “Gesubambino” e via alcuni importanti versi. Poi perché quell’innovativo testo portava per la prima volta in una rassegna canora di musica leggera il dramma di una ragazza madre e di un figlio della guerra. Infine, perché rappresentava il personale riscatto dello stesso Dalla, fino a quel momento lodato dalla critica ma inviso al grande pubblico per come cantava, per lo stile compositivo e per il suo aspetto trasandato da antidivo». 

Tra retroscena e aneddoti degli esordi della carriera del cantautore bolognese, Iondini rivela l’esistenza di un’inedita versione dalliana del brano “La ragazza e l’eremita”, un testo di Paola Pallottino musicato nel 1994 da Angelo Branduardi, ma su cui, venticinque anni prima, aveva messo le proprie note anche Lucio Dalla.

«Con meraviglia e grande emozione ho potuto ascoltare quella vecchia esecuzione piano e voce di Dalla, incisa sul nastro di una vecchia audiocassetta. – racconta Iondini – Si tratta di un provino registrato a casa di Lucio nel 1970, che Paola Pallottino ha conservato gelosamente per tutto questo tempo e che ora per la prima volta viene svelato e raccontato».

Ad arricchire ulteriormente il libro, oltre ai numerosi scatti fotografici di Walter Breveglieri, ci sono la prefazione scritta da Pupi Avati e l’introduzione a cura di Gianni Morandi, in cui entrambi intrecciano i ricordi degli esordi delle loro carriere con quelli dell’amicizia con Lucio Dalla.

Il libro termina con uno scritto di Lucio Dalla (già contenuto originariamente nel libro “Lucio Dalla. L’uomo degli specchi” di Gianfranco Baldazzi – Minerva Editore, 2013), preceduto dal capitolo “Io, Tobia, quel padre che Lucio non ebbe”, in cui è riportata l’intervista esclusiva realizzata da Massimo Iondini a Umberto “Tobia” Righi, che per quasi mezzo secolo è stato manager, factotum e sorta di padre putativo di Dalla.




LUCIANO LIGABUE: dal 30 marzo in edicola “ORA E ALLORA”, la discografia completa del Liga in un cofanetto da collezione!

di info@paroleedintorni.it –

LIGABUE

“ORA E ALLORA”

DAL 30 MARZO LA DISCOGRAFIA COMPLETA IN UN COFANETTO DA COLLEZIONE

Per la prima volta, i 23 album del Liga, da “Ligabue” a “7”, disponibili in una straordinaria collana in formato maxi Digipack con contenuti esclusivi ed un’intervista inedita

Una spettacolare collana per celebrare uno degli artisti italiani più amati: “Ora e allora” è il titolo del cofanetto da collezione che raccoglie la discografia completa di Luciano Ligabue. Un’occasione unica e imperdibile per tutti i fan di rivivere le emozioni delle sue canzoni e la storia di questo grande artista.

Successo dopo successo, la collana, in edicola a cadenza settimanale a partire dal 30 marzo, ripercorre le tappe della straordinaria carriera di Ligabue, con tutti gli album da studio, i live e le colonne sonore composte dal grande rocker nel corso dei suoi 30 anni di carriera, dal primo album del 1990 all’ultimo del 2020. 23 pubblicazioni (15 CD, 3 CD doppi, un CD triplo, 3 CD+DVD e un DVD) di un’elegante edizione impreziosita da contenuti esclusivi. Ogni uscita, per la prima volta in un formato inedito maxi digipack (15×15 cm), conterrà un libretto arricchito da foto e interviste inedite in cui l’artista racconterà la sua storia e la nascita dei brani più amati. La prima uscita sarà accompagnata anche da un cofanetto per raccogliere l’intera discografia.

A dare il via alla collana il 30 marzo sarà naturalmente l’album di debutto “Ligabue”. Uscito per la prima volta l’11 maggio del 1990 per Warner Music Italy, quando il rocker aveva 30 anni, fu l’album della svolta artistica e dei primi grandissimi successi (Balliamo sul mondo, Piccola stella senza cielo, Non è tempo per noi, Bar Mario). Con un sound sorprendentemente maturo, l’album è stato uno degli esordi di maggior successo nella storia della discografia italiana, dominando anche l’airplay delle radio italiane. Gli undici brani contenuti in questo disco, prodotto da Angelo Carrara, sono fortemente rappresentativi del mondo sonoro e dell’immaginario di Ligabue.

Il primo album è sempre un atto di incoscienza: è venuto come è venuto per una serie di circostanze fortuite o forse per un disegno del destino” racconta Ligabue nell’intervista contenuta nel libretto del primo CD in uscita “È stato registrato in soli venti giorni, non ero mai entrato in una sala d’incisione. Il risultato è la combinazione tra un po’ di sana incoscienza e un approccio quasi punk. Dal punto di vista sonoro sono convinto che quel disco si sia fatto notare perché non era un album curato all’estremo o troppo levigato. Questa caratteristica è stata in realtà il suo punto di forza”

La seconda delle 23 uscite di “Ora e allora” sarà “Lambrusco coltelli rose & pop corn” il 6 aprile, per finire il 31 agosto con l’album “7”. La collana raccoglie anche i live, esperienza che per pochi artisti è così tanto importante quanto per Liga, che vede nel contatto diretto con il pubblico il senso più ampio e la celebrazione più autentica della sua carriera. 

Fin dal suo primo lavoro Ligabue ha dimostrato di possedere un’attitudine rock unita a una finezza narrativa di scuola cantautorale. Questo particolare connubio, che lo ha accompagnato per tutta la sua formidabile traiettoria artistica, è stata la sua forza e ciò che lo ha reso popolare, fino a diventare uno degli artisti italiani più amati da intere generazioni.

La discografia completa di Ligabue arriverà in edicola dal 30 marzo, a cadenza settimanale. Questo il piano delle uscite:

  • Ligabue (1990)
    30 marzo
  • Lambrusco coltelli rose & pop corn (1991)
    6 aprile
  • Sopravvissuti e sopravviventi (1993)
    13 aprile
  • A che ora è la fine del mondo? (1994)
    20 aprile
  • Buon compleanno Elvis (1995)
    27 aprile
  • Su e giù da un palco (1997) (2 CD)
    4 maggio
  • Radiofreccia (1998)
    11 maggio
  • Miss Mondo (1999)
    18 maggio
  • Fuori come va? (2002)
    25 maggio
  • Giro d’Italia (2003) (2 CD)
    01 giugno
  • Nome e cognome (2005)
    08 giugno
  • Primo tempo (2007) (CD + DVD)
    15 giugno
  • Secondo tempo (2008) (CD + DVD)
    22 giugno
  • Sette notti in arena (2009) (CD + DVD)
    29 giugno
  • Arrivederci, mostro! (2010)
    06 luglio
  • Campovolo 2.011 (2011) (3 CD)
    13 luglio
  • Mondovisione (2013)
    20 luglio
  • Giro del mondo (2015) (2 CD)
    27 luglio
  • Giro del mondo (2015) (DVD)
    03 agosto
  • Made in Italy (2016)
    10 agosto
  • Made in Italy – Colonna Sonora (2018)
    17 agosto
  • Start (2019)
    24 agosto
  • 7 (2020)
    31 agosto



LA MESCAL ANCORA UNA VOLTA AL PRIMO POSTO IN CLASSIFICA CON UN SUO PROGETTO

di @mescal.it –

La MESCAL ancora una volta porta al 1° posto in classifica il suo più recente progetto: TRIBÙ URBANA, il nuovo album di ERMAL META, entra direttamente al 1° posto nella classifica FIMI/GfK TOP OF THE MUSIC sia con il CD che con il VINILE.

Dopo i numerosissimi e prestigiosi riconoscimenti raccolti negli anni ’90 con artisti che hanno girato le pagine della musica italiana, e dopo aver collezionato negli ultimi anni dischi d’oro e di platino, primi posti in classifica, e portato centinaia di migliaia di persone sotto ai palchi, la Mescal di Valerio Soave, dalla sua sede storica appoggiata tra le colline del Monferrato (Patrimonio Mondiale Unesco) continua nel suo percorso vincente. Dopo aver portato a casa nel 2017 il Premio della Critica e nel 2018 la vittoria al Festival di Sanremo, con ERMAL META si arriva primi in classifica – per la terza volta consecutiva –  con il nuovo album TRIBÙ URBANA, sia nella classifica dei CD che dei Vinili.

Ogni partecipazione a Sanremo di ERMAL META dal 2016 ad oggi è stata festeggiata sul podio ed ogni album è svettato al 1° posto (Vietato Morire, Non Abbiamo Armi, Tribù Urbana).

Quest’anno oltre al podio e per la seconda volta (la prima nel 2017), 1° nella serata delle cover, l’autorevole Premio Bigazzi per la Miglior Composizione Musicale di UN MILIONE DI COSE DA DIRTI, e il Premio SIAE-Roma videoclip per il miglior video Sanremo 2021 –  sezione Big.

Risultati che Mescal si guadagna sul campo nonostante “il campo” sia sempre più affollato di concorrenza di ogni tipo e genere, puntando sempre su progetti che sanno distinguersi come ad esempio, BUGO e il suo bellissimo album pubblicato nel 2020 e ora arricchito da 5 preziosi inediti, tra i quali il brano portato in gara a Sanremo – E INVECE SÌ – e Meglio, cantato con i Pinguini Tattici Nucleari con i quali ha anche omaggiato Lucio Battisti con Un’Avventura durante la serate delle cover a Sanremo.

Progetti particolari, album di alto profilo, campagne marketing fuori dagli schemi, ricerca legata a doppio filo ad una passione che non delude mai nei risultati; in una parola: Mescal!




PFM: aperte le prevendite per l’ultima imperdibile data del tour “PFM CANTA DE ANDRÉ” il 31 dicembre all’auditorium Parco della Musica di Roma

di info@paroleedintorni.it –

CAPODANNO 2022

A GRANDE RICHIESTA

TORNA PER UN’ULTIMA IMPERDIBILE DATA

IL FORTUNATISSIMO TOUR

“PFM CANTA DE ANDRÉ”

Il 31 dicembre ore 22,00 all’Auditorium Parco della Musica di Roma

Da domani aperte le prevendite su Ticketone

Da oggi (martedì 23 marzo) aperte le prevendite per l’ultima imperdibile data del fortunatissimo tour “PFM canta DeAndré” (prodotto da D&D concerti con il patrocinio morale della Fondazione Fabrizio De André e organizzato da Ventidieci) che il 31 dicembre 2021 approda nella straordinaria cornice della Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Le prevendite per la data sono in vendita online su Ticketone.

“PFM canta De André” vedrà sul palco una formazione spettacolare con due ospiti d’eccezione: Flavio Premoli (fondatore PFM) con l’inconfondibile magia delle sue tastiere e Michele Ascolese, storico chitarrista di Faber.

PFM Premiata Forneria Marconi ha uno stile unico e inconfondibile che combina la potenza espressiva della musica rock, progressive e classica in un’unica entità affascinante. Nata nel 1970 (discograficamente nel 1971), la band ha guadagnato rapidamente un posto di rilievo sulla scena internazionale che mantiene tutt’oggi.

Nel 2017 PFM è stata premiata con la posizione n. 50 nella “Royal Rock Hall of Fame” tra i 100 artisti più importanti del mondo, mentre nel 2018 ha ricevuto a Londra il prestigioso riconoscimento come “International Band of the year” ai Prog Music Awards UK. Nel 2019 ha partecipato – per la terza volta – alla “CRUISE TO THE EDGE” (fino ad oggi unico artista italiano che ha partecipato all’evento), facendo tappa per una breve tourneé in UK, per approdare poi alla prima parte del fortunatissimo tour “PFM CANTA DE ANDRE’ ANNIVERSARY”. Durante l’estate ha portato in tutta Italia il “TVB Tour” in cui PFM ha presentato il proprio repertorio. Tra “TVB” e “PFM canta De André – Anniversary” PFM ha superato gli oltre 100 concerti nel 2019! Sempre nel 2019 ha ricevuto anche diversi premi e riconoscimenti tra cui il Premio Nazionale Franco Enriquez, il Premio Miglior Tour (Rock targato Italia), il Premio Pierangelo Bertoli “ITALIA D’ORO” e infine la rivista inglese “PROG UK” nomina Franz Di Cioccio tra le 100 icone della “musica che hanno cambiato il nostro mondo” (unico musicista del mondo latino).




TSUNAMI Il primo romanzo di STEFANO D’ORAZIO

di Stefania Scarpetta (testo cs) e Silvia Colombo (foto  Stefano)

Un racconto appassionato, un viaggio che il protagonista intraprende fisicamente, ma anche dentro il suo cuore, alla scoperta di una parte di sé rimasta per troppo tempo intrappolata nella stanca routine della sua vita milanese. Nel corso della storia, infatti, il personaggio subisce un’evoluzione che lo porta a mettere a fuoco la sua vita passata e comprendere meglio quella delle persone che ne hanno fatto parte negli anni, per arrivare a capire e realizzare quello che vuole per il presente e il futuro.

Walter ha 56 anni, vive a Milano ed è un importante pubblicitario che ha dedicato tutta la vita al lavoro, creando a poco a poco distanze incolmabili dalla sua famiglia. Ma a un tratto sembra che tutta l’esperienza e il talento che lo hanno sempre caratterizzato non bastino più. Una nuova generazione sta mettendo all’angolo la sua e lui si sente improvvisamente fuori tempo. Decide allora di lasciare tutto e fuggire in Polinesia, dall’altro capo del mondo, alla ricerca di un’avventura, di un paradiso che spera lo possa accogliere. La barca è sempre stata la sua passione, unica amica in grado di accogliere la sua voglia di solitudine, ma quando decide di intraprendere un viaggio alla scoperta delle Galapagos, viene travolto da un terribile tsunami che stravolge ogni suo piano. Costretto su un’isola deserta, con la sola compagnia di un gatto clandestino, sarà obbligato a mettersi completamente in gioco e ad affrontare il suo passato, le sue paure e una banda di trafficanti di armi che rappresentano allo stesso tempo un pericolo mortale e la sua unica possibilità di salvezza.

Tsunami è il racconto di una seconda opportunità, del coraggio di prendere in mano la propria vita, mettersi in gioco e superare i timori e le ansie. Il viaggio in barca del protagonista è finalmente la realizzazione dei propri sogni, ed è proprio l’imbattersi in uno tsunami l’opportunità che stava cercando per andare oltre i propri limiti e vivere la vita affrontando man mano le sfide che ci mette davanti.

Stefano teneva moltissimo a questo nuovo progetto, Walter in parte è la rappresentazione stessa delle sue scelte, la decisione di lasciare la sua vita da “suonatore di tamburi”, come amava definirsi e trovare in Pantelleria la “sua” isola, dove dare vita a nuovi progetti e nuovi stimoli, in cui scrivere per il musical e di sé, sotto lo sguardo sornione di Prilly, la sua amata gatta.

Dopo i due libri autobiografici in cui Stefano aveva raccontato a ruota libera gli episodi più intimi e anche esilaranti della propria vita, in questo romanzo sperimenta uno stile più maturo che non tradisce la sua capacità di descrizione, con dovizia di particolari, che sembra di toccare con mano ogni dettaglio del racconto.

Si ritrova in Tsunami la sua scrittura semplice e diretta, mai priva di ironia, perché la vita lui la accoglieva così, con grande onestà.




“GHOST IN SANREMO” IL DIARIO DI DAVIDE TOFFOLO A SANREMO

di pressoff@bigtimeweb.it –

È ONLINE “GHOST IN SANREMO” IL DIARIO DI DAVIDE TOFFOLO A SANREMO

UN PODCAST IN 8 PUNTATE disponibile su Spreaker e Spotify

Per la prima volta a Sanremo, in gara con gli Extraliscio, DAVIDE TOFFOLO, cantante dei Tre Allegri Ragazzi Morti, ha raccolto i suoni e le voci delle sue giornate al 71esimo Festival della canzone italiana. 

Il risultato è “GHOST IN SANREMO”, un diario in podcast in 8 puntate disponibile su Spotify, Spreaker e tutte le piattaforme digitali.

Ascolto al podcast su Spotify: http://bit.ly/ghostinsanremo

Ascolto al podcast su Spreaker: https://www.spreaker.com/show/ghost-in-sanremo

Arrivato a Sanremo, Davide Toffolo, si è assicurato che nella sua stanza d’albergo ci fosse una vasca da bagno e, immerso nell’acqua fino al collo, chiuso nella sua “bolla” che ha azzerato il rischio del contagio per tutta la settimana della gara, ha ascoltato il mondo rimasto fuori, attraverso la voce dei suoi amici e a loro ha raccontato quello che stava succedendo dentro, nel cuore del primo Festival di Sanremo nell’era del Covid: i pasti in camera, le piazze senza fotografi, il volume alto dei televisori sotto il palco dell’Ariston, il rumore del tagliaerba di giorno e quello dei fantasmi di notte.

Un diario fatto di suoni per raccontare gli spazi che quest’anno sono rimasti inabitati e che, attraverso lo scambio di messaggi vocali, si sono riempiti di storie: un racconto corale costruito intorno alla voce di Davide, uno scapolo avventuroso a Sanremo.

Presenti del podcast: Extraliscio, California, Piero Pelù, Andrea Appino, Iasko, Jovanotti, Alessandro Baronciani, Paulonia Zumo, Adriano Viterbini, Nahuel Martinez, Myss Keta, Marcella, Gabriele, Luca Masseroni, Kellie, Enrico.

Ghost in Sanremo è una produzione Oram.

Sigla e musiche originali di Piernicola Di Muro.

Disponibile su Spreaker, Spotify e tutte le piattaforme.

Ufficio Stampa e Promozione: Big Time




Sanremo 2021 – Conferenza Stampa del 05/03/2021

di Gianluca Talento (testo)

Anche oggi il ciclo di isteresi si ripete. Si fanno ancora riferimento ai dati Auditel e alla questione di fare o non fare Sanremo. A questo si aggiunge un’altra variabile che è il tempo di ogni singola puntata. Per quanto, la serata dei duetti è stata definita un po’ prolissa. Questo ha creato un altro problema per quello che riguarda la consegna dei vincitori al testate giornalistiche.
Si macinano problemi su problemi anziché trovare soluzioni.
In questo interviene il Direttore di rete Coletta, che esprime “Grande contentezza per questo racconto contaminazione tra canzoni dalla nostra memoria e il linguaggio dei nuovi talenti” specifica in relazione agli ascolti la “Concorrenza del calcio”. Ma ciò non deve essere inteso su uno “Stare sulla difensiva”. Anzi questa serata delle cover, ha dato la possibilità ai numerosi fruitore del festival di ascoltare “Pezzi noti e interpretazioni belle”, sostiene il Direttore. In virtù del fatto che il boom del trend e tra i 15 e 24 anni soprattutto nel target femminile abbassa l’età media della ascoltatore da 55 A 54 anni. Aggiunge Coletta di “Aver attratto una platea” che “Deve essere un travaso di target”.

Conseguentemente la durata del programma è sostenibile considerato anche gli anni passati in cui c’era il dopofestival. A sostegno di ciò si può evidenziare che i momenti più visti sono stati in particolare due: Fiorello che canta “Fatti mandare dalla mamma” in cui ci sono stati 13 milioni di contatti, mentre la seconda è l’esibizione di Madame dopo mezzanotte. Il tutto è stato reso ancora più trasversale dall’approfondimento degli artisti in gara perché “Mossi su pezzi conosciuti” esclama Coletta.

A supporto della tesi subentrano i dati riportati dal vice direttore di Rai Play: successo con un +71% sul on-demand, mentre si porta una media di 44%, valore medio tra la diretta streaming e l’on-demand. Nello specifico sulla piattaforma il momento più visto è stato quello dei Maneskin insieme a Manuel Agnelli. Si è passati da 5,4 milioni a 6,2 milioni di interazioni. “La miglior serata” dicono le interazioni sui social, portando un + 100% alla piattaforma giovane. Si dice sia merito di Fiorello, ma questa affermazione non crea attrito tra il conduttore ed il Rosario nazionale. Amadeus sostiene questa cosa detta dicendosi “Molto felice, ieri come oggi”. A questo punto però il conduttore sposta l’angolo sulla forte rottura.

Rimarca che questo festival è il “70 + 1″ed aggiunge “in un anno dove il mondo è cambiato, non un timido mito cambiamento. Il mondo è in un limbo che non ha permesso di emergere. I dati sono straordinari”. È cambiata decisamente la fruizione televisiva anche perché abbassandosi il target dell’intrattenimento, tutti coloro che guardano il Festival sono divisi tra il mezzo classico e di nuovi dispositivi che sono in continua crescita.

A dar manforte a Sanremo non ci sono solo i dati diretti dell’auditel, ma ci sono anche i riferimenti alle radio ed alle nuove piattaforme. All’interno della top ten delle radio, 9 successi sono sanremesi, mentre la fruizione dei brani sulle varie piattaforme è passato da 600 mila a 4 milioni.

Per tagliare la testa al toro invece sulla storia Sanremo s/ Sanremo no, interviene il presidente la regione Liguria. “Ringrazio tutti gli organizzatori; non era un lavoro facile prendere misure continue che turbano l’opinione pubblica”, comunque aggiunge Toti “assolutamente favorevole al Festival; il Covid ci ha già colpito abbastanza, con tutte le limitazioni del corso nel caso, dove la ASL n.1 ha fatto un gigantesco sforzo”

L’unica nota stonata potrebbe essere l’incontro con gli esercizi commerciali. Ma quello che deve risaltare è aver dato la possibilità a tante persone dello spettacolo (operai, macchinisti, elettricisti, staff di ogni ordine e grado ndr) di lavorare “che vivono del loro stipendio”.

A questo punto viene passata la palla a Fasulo che come sempre fornisce la scaletta.

In primis però vuole precisare che quei tamponi sono scongiurati altri ritiri, quindi “solo Irama è incappato in questo inciampo”. Il Vicedirettore specifica anche che dal suo punto di vista “La serata è stata epica”, non solo grazie alla squadra di Amadeus ma anche al coordinamento tecnico ed al produttore del programma: Stefano Corsi e Simone Marconi.

A sostegno del tempo dilatato Fasulo fa un’altra interazione specifica: “95 sono stati gli artistiche si sono esibiti sul palco tra cantanti musicisti attori e ballerini esclusi i 26 Big in gara”.

Una grande tessitura per quello che riguarda il racconto dello spettacolo della serata delle cover che ormai da qualche anno ci fa compagnia durante la kermesse.

Passa poi agli ospiti di questa sera in cui ci saranno: Beatrice Venezi, Mahmood, Alessandra Amoroso Matilde Gioli ed Emma.

Co conduttrice della serata Barbara Palombelli.

Il primo vero ed importante tassello della Kermesse targata 2021, verrà fissato in questa serata: vincitore nuove proposte, Premio Mia Martini e premio Lucio Dalla.

Le nuove proposte si esibiranno secondo la seguente uscita: Davide Shorty, Folcast, Gaudiano e Wrongonyou.

Nelle domande, poi scaturite successivamente da alcuni giornalisti, si è ancora evidenziato il problema del tempo troppo lungo, l’ingabbiamento di Fiorello nei movimenti della terza serata,le differenti modalità di utilizzo dello spazio televisivo (compresi i programmi correlati del day-time che parlano del Festival di Sanremo), su quando e come verranno proclamati i vincitori e conseguentemente come avverranno le votazioni.

Tutte queste domande sono state ampiamente evase con numeri alla mano e con la spiegazione da parte del trio Amadeus-Coletta-Fasulo in una linea editoriale assolutamente consona al tempo che stiamo vivendo rispondendo punto su punto cercando di tamponare falsi problemi, che in realtà non esistono: se un progetto è affidato ad un gruppo manageriale è chiaro che quel progetto ha una linearità personale, che se venisse affidato ad un altro staff, probabilmente avrebbe altro soluzioni né migliori né peggiori: semplicemente altre soluzioni.