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Arena Derthona – Le serate

Testo Paola Dellagiovanna

Foto Luigi Bloise – Paola Dellagiovanna

Arena Derthona Jazz ha portato a Tortona dal 24 al 27 giugno, grandi nomi della musica jazz. Il Festival ideato e diretto da Charly Bergaglio, ha ospitano in due location, il Teatro Civico e cortile dell’Annunziata, grandi nomi del jazz.  Venerdì 24 giugno, ha aperto la rassegna Serena Brancale insieme alla Medit Orchestra diretta da Angelo Valori, compositore di fama internazionale. Cantante e polistrumentista, Serena è interprete che sfugge a ogni etichetta, pur avendo indiscutibile matrice jazz. Nel suo concerto ha proposto al pubblico del Teatro Civico immortali canzoni del Sud Italia. Nel suo terzo disco, “Je so’ accussì”, ha inserito omaggi a Pino Daniele e brani in dialetto barese. A seguire, sabato 25, sono saliti sul palco nel cortile Annunziata, Eugenio Finardi con il progetto Euphonia, che lo vede al fianco di due musicisti pugliesi che hanno maturato esperienze internazionali, il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Mirko Signorile. Arena Derthona si è chiusa lunedì 27 con il concerto del Nick The Nightfly 5tet, guidato da una delle voci radiofoniche più importanti del panorama italiano e non solo, il conduttore del programma “Monte Carlo Nights”. Con la sua formazione ha partecipato anche all’Umbria Jazz.

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ARENA DERTHONA JAZZ 2022

Al via l’edizione 2022 di Arena Derthona Jazz. Di seguito il comunicato stampa ufficiale.

 

ARENA DERTHONA JAZZ 2022

Ritorna anche quest’anno il festival Arena Derthona, ormai tradizionale appuntamento con l’eccellenza musicale, ideato e diretto da Charly Bergaglio, che come nel 2021, si presenta nella sua declinazione di Arena Derthona Jazz e nella suggestiva cornice del Cortile dell’Annunziata, apprezzata location degli spettacoli dell’estate tortonese.

Arena Derthona si aprirà, venerdì 24 giugno, con Serena Brancale insieme alla Medit Orchestra diretta da Angelo Valori, compositore di fama internazionale. Cantante e polistrumentista, Serena è interprete che sfugge a ogni etichetta, pur avendo indiscutibile matrice jazz. Nel suo concerto spiccheranno eleganti versioni di immortali canzoni del Sud Italia. Nel suo terzo disco, “Je so’ accussì”, convivono omaggi a Pino Daniele e brani in dialetto barese, esaltati in quest’occasione dalla collaborazione con un ensemble in cui si ritrovano nuovi linguaggi e tecnologie uniti agli strumenti della tradizione classica. Rivelatasi a Sanremo nel 2015 con il brano “Galleggiare”, Serena Brancale è stata in tour con Il Volo e con Mario Biondi, ha collaborato con Willie Peyote, Enzo Gragnaniello, Fabrizio Bosso, è apparsa in tv a fianco di Raphael Gualazzi. Tra i palchi internazionali che ha calcato, anche quello del Blue Note di Tokyo. La Medit Orchestra ha raccolto l’eredità dell’Orchestra d’Archi Suono & Oltre, con cui ha eseguito la prima mondiale di “Variazioni per basso elettrico e orchestra” di John Patitucci.

Sabato 25 approderà ad Arena Derthona Eugenio Finardi con il progetto Euphonia, che lo vede al fianco di due musicisti pugliesi che hanno maturato esperienze internazionali, come il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Mirko Signorile. Dal canovaccio di famosi brani del cantautore milanese si sviluppa ad ogni esibizione del trio una suite, o meglio un “flow”, un flusso ininterrotto che avvolge profondamente l’ascoltatore. Non è una normale sequenza di brani, ma, come spiegano gli ideatori, “il risultato del mistero dell’enarmonia, che è la magica capacità delle note di cambiare senso e funzione a seconda della tonalità”. L’interpretazione nata dall’intesa di Finardi con i due compagni di viaggio appare così ogni volta unica e diversa dalle precedenti, fra energia, delicatezza ed emozioni. Non mancano omaggi ai suoi autori più cari, da Battiato a Fossati. Finardi ha iniziato la carriera negli Anni 70: oltre a pezzi famosissimi – dalla Musica Ribelle a Extraterrestre, a Patrizia – ha realizzato progetti nel segno di un’insaziabile curiosità musicale. Ha inciso con il compianto Francesco di Giacomo del Banco anche un album di fado portoghese, ha attraversato il blues e la musica contemporanea.

Arena Derthona chiuderà lunedì 27 con il Nick The Nightfly 5tet, guidato da una delle voci radiofoniche più importanti dell’etere italiano: il suo programma “Monte Carlo Nights”, dove sono passati ospiti come Sting ed Elton John, ha superato i trent’anni di vita. Ma Nick, scozzese di Glasgow che dall’83 vive in Italia ed è sempre alla ricerca di nuove musiche e tendenze, è anche cantante, suona la chitarra e compone brani. Ne ha scritto anche uno per Bocelli insieme a Maurizio Costanzo. Con la sua formazione, che ha partecipato anche ad Umbria Jazz e ad altri importanti festival, propone un’intensa performance che scivola dal jazz al soul, dal pop alla musica lounge, passando per Parigi, Brasile, Stati Uniti, fino ad arrivare alla sua amata Scozia e tornare in Italia. Con Nick The Nightfly saranno Amedeo Ariano, batteria; Francesco Puglisi, basso elettrico; Jerry Popolo, sax tenore e flauto; Claudio Colasazza, pianoforte.

È un onore e, ovviamente, un piacere accogliere nomi di questo livello nella nostra città – ha dichiarato il Sindaco Federico Chiodi –. Soprattutto sono molto contento di poter confermare nuovamente Arena Derthona Jazz, appuntamento che caratterizza e qualifica la proposta musicale di Tortona nel periodo estivo. Voglio ringraziare Charly Bergaglio che come sempre ha saputo portare alla nostra attenzione una proposta di assoluto livello e tutti i soggetti che hanno reso possibile questa edizione di Arena, ad iniziare dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona sempre disponibile a sostenere la nostra città in iniziative culturali”.

“Grazie a Comune, Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona e alcuni sponsor privati siamo riusciti anche quest’anno a realizzare un festival con eventi di grande qualità e ad ingresso gratuito – commenta Charly Bergaglio -. La risposta della città in questi anni ha incoraggiato me e i miei collaboratori a proseguire in questo percorso e sono certo che anche quest’edizione sarà accolta con favore. Presto annunceremo altre iniziative”.

 

I concerti di Arena Derthona Jazz cominciano alle 21,30 e sono tutti ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, fino ad esaurimento posti.

 

Info www.arenaderthona.com, tel. 0131-864488, email ticket@arenaderthona.com.

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Radio Italia Live – 40 anni di Musica Italiana

Di Elia Cattaneo

40 anni di storia festeggiati nel cuore di una Milano che risveglia la sua focosa voglia di vivere le emozioni, tutti insieme.

Si presenta così il “compleanno” di Radio Italia, con un live concert dinamico, coinvolgente e variopinto in una splendida Piazza del Duomo a Milano nlla serata di sabato 21 maggio 2022.

15 gli artisti protagonisti della serata tra cui (elodie, Morandi, Blanco, Rkomi, Coez, Ultimo, Ghali, Elisa, Irama, Pinguini tattici nucleari ecc)
A condurre la serata la “coppia di Camera Caffè” Luca e Paolo e la loro coinvolgente compagnia.
I 25000 di piazza duomo accompagnano le 4 ore di spettacolo con un canto collettivo che regala, dopo quasi 3 anni di assenza, un magnifico senso comunitario di condivisione delle emozioni e sorrisi.
Alle porte di un’estate che preannuncia un caldo imponente, spicca il calore del cuore delle persone che l’evento di Radio Italia ha saputo riunire, in un’atmosfera da pelle d’oca .
 
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Parent Night Live – Road to Boomshak 2022

Di Stefano Introvigne

Sabato 23 Aprile 2022 il  Teatro Marenco di Novi Ligure ha ospitato la prima edizione di Parent Night Live – Road to Boomshak 2022. La serata di intrattenimento, organizzata dalle associazioni “Parent Project ” e “In Bocca al Lupo ” ha avuto lo scopo di raccogliere fondi per le attività sociali di cui si occupano le stesse.

Parent Project  è un’associazione che si occupa di pazienti e genitori con figli affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker che opera dal 1996.

In Bocca al Lupo è attiva dal 2014 e si occupa di quelli che sono i vantaggi offerti dalle nuove tecnologie ma anche dei pericoli derivanti da un uso scorretto delle stesse

Proprio quest’ultima ha lanciato nel 2021 il festival “Boomshak – Agglomerati Artistici Solidali” svoltosi al castello di Piovera e in attesa della prossima edizione che si svolgerà a Settembre, è stata organizzata la serata di sabato 23 aprile. Ideato sullo stile dei talk show americani come “Saturday Night Live” e “David Letterman Show” lo spettacolo è stato divertente e accattivante. Gli ospiti della serata hanno saputo intrattenere il pubblico con con momenti di musica, comicità, sport e riflessioni importanti.

Il format ideato dall’attore e autore novese Luca Bondino ha avuto come padrona di casa e presentatrice d’eccezione la brava e bella Serena Garitta, show girl genovese diventata famosa grazie al Grande Fratello. Sul palco si sono alternati:

Omar Pedrini, chitarrista a e fondatore dei Timoria insieme a Francesco Renga, che ormai da anni ha intrapreso la carriera solista con grande successo. Ha regalato al pubblico alcuni brani unplugged creando un’atmosfera unica grazie alla sensibilità dei suoi testi che toccano le corde dello spirito.

Claudio Chiappucci, “El Diablo”, eccezionale ciclista italiano che ha regalato a tutti gli appassionati di ciclismo emozioni uniche durante la sua carriera. Capitano del team Carrera negli anni ’90 ha avuto al suo fianco come gregario il grande Marco Pantani e rivali storici come Indurain. Ha ripercorso alcune tappe salienti della sua attività sportiva come la “grande fuga” al Tour de France del 1992.

Fabio Caressa, giornalista e telecronista sportivo e voce storica del campionato del mondo del 2006 e degli europei del 2021. Indimenticabile il suo “…il cielo è azzurro sopra Berlino…”. Ha raccontato aneddoti divertenti legati alla sua professione e si è cimentato in una piccola sfida a boxe con il campione  valenzano Luciano Randazzo.

Antonio Ornano, comico genovese di Zelig e grande attore teatrale ha intrattenuto il pubblico con alcuni monologhi che hanno spaziato dalla vita coniugale al rapporto con i figli adolescenti. Impossibile non avere le lacrime agli occhi dal ridere. La sua teatralità espressa nei tipici  gesti e negli accenti marcati sulle battute per esaltare le stesse, sono sempre garanzia di risate infinite.

La serata si è conclusa con il saluto degli artisti e l’appuntamento per un’altra serata benefica in occasione del festival Boomshak 2022 a settembre sempre al castello di Piovera.

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Ornella Vanoni – “Premio Speciale” al Club Tenco

Di Sara Fantozzi

24 Aprile 2022, Teatro del Casinò di Sanremo 

Avvolta in un lungo abito rosso, con cagnolino al seguito, Ornella Vanoni è apparsa a proprio agio come nel salotto di casa, di fronte ad un teatro in piedi per dedicarle il primo Premio Speciale del Club Tenco. Sul palco del Casinò di Sanremo,  Antonio Silva, storica voce della rassegna, ha condotto la serata “Per te, Ornella” con Fabio Ilacqua, Mauro Pagani e Stefano Senardi. Con estrema naturalezza e ironia si è passati dai retroscena sulla genesi di “Creuza de mä” con tanto di imitazione di un Fabrizio De André, alle travagliate vicissitudini di arrangiamenti contesi tra Mauro Pagani e Gino Paoli, per chiudere con un desiderio che trasuda rara contemporaneità: “Con chi chi vorrei duettare? Mahmood e Marracash”.

E poi, finalmente la musica. Dal medley omaggio a Luigi Tenco ai brani che hanno segnato la sua carriera, Ornella Vanoni, accompagnata al piano da Fabio Valdemarin, ha saputo emozionare il pubblico che le ha tributato una lunga e sentita standing ovation per la quale forse anche lei non era pronta.
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Press Conference Ana Mena, Giusy Ferreri, Emma Marrone

Di Stefano Introvigne

Nell’ambito della 72^ edizione del Festival di Sanremo  che a causa della pandemia anche quest’anno ha dovuto subire alcune restrizioni, noi di Sonografia.info abbiamo avuto la possibilità di incontrare tre cantanti in gara.

Si è trattato di Ana Mena, Giusy Ferreri e Emma Marrone insieme a Francesca Michielin. Grazie a “Parole e dintorni” l’Agenzia di Comunicazione con la quale Sonografia.info ha costruito nel tempo una grande e fattiva collaborazione, abbiamo potuto partecipare alle rispettive conferenze stampa, tenute in maniera “virtuale” via Zoom, proprio a causa delle limitazioni dovute al Covid-19.

Le artiste hanno parlato dei rispettivi brani portati in gara al festival e di come hanno vissuto l’esperienza sul palco dell’Ariston.

Ana Mena

La giovane cantante ed attrice spagnola, nota al grande pubblico italiano per alcune collaborazioni musicali con Fred De Palma, Federico Rossi e Rocco Hunt, ha parlato di come sia stata per lei una grandissima emozione salire sul palco del Festival di Sanremo. Manifestazione che seguiva fin da bambina con la famiglia e che sognava di poter vivere in prima persona fina da allora. L’esperienza insieme a Rocco Hunt, tra gli altri autore del suo brano in gara al Festival “Duecentomila ore”, le ha dato la possibilità di realizzare questo suo grande sogno e spera che la 72^ edizione sia  per lei la prima di tante. Ana rivela di avere due progetti in parallelo, un disco in italiano e uno in spagnolo e spera che possano vedere la luce nel 2022.

Giusy Ferreri

La cantante milanese sale per la quarta volta sul prestigioso palco. Lo fa con il brano “Miele”, che racconta in maniera passionale di come le persone che si amano possono decidere all’improvviso di lasciarsi, ma poi anche di tornare insieme. Lo definisce un brano di “speranza”. Lo stile retrò scelto per il Festival vuole essere un omaggio alla cinematografia italiana ed in particolare a Federico Fellini. Il megafono usato in alcuni passaggi della canzone e il grammofono presente durante l’esibizione, vogliono richiamare ed omaggiare il grande regista italiano. Il suo album “Cortometraggi” in uscita a fine Febbraio, sarà incentrato sullo stile scelto per il Festival.

Emma Marrone e Francesca Michielin

Emma, tornata in gara per la seconda volta al Festival di Sanremo esattamente dopo 11 anni dalla sua vittoria con il brano “Non è l’inferno”, ha proposto “Ogni volta è così” scritto da lei insieme a Davide Petrella e Dario Faini.  La sua canzone è un invito ad abbandonarsi liberamente senza temere giudizi e opinioni altrui che possano condizionare il proprio modo di essere. Un tema sempre portato avanti dall’artista pugliese che ne ha fatto un suo cavallo di battaglia.

La scelta dell’amica e collega Francesca Michielin alla direzione dell’orchestra ha voluto essere un omaggio alla cantante che si è cimentata alla direzione dei musicisti del Festival in maniera egregia. Francesca ha sottolineato come cambino le sensazioni sul palco in veste di cantante e in veste di direttrice d’orchestra. Emma non ha un album in uscita a breve me ha detto di avere tante idee in testa e che presto ci lavorerà.

 

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Malisangu Live

Di: Sandra Pecchioli

Foto : Guido Nardacci

Per la serie “Le poche ma vere GIOIE del 2021”, vi ripresento l’evento di qualche mese fa, al quale ho assistito dopo tanta sofferenza per chi, come me, ama la musica, lo spettacolo e il coinvolgimento musico-sentimentale.
Era il 9 ottobre 2021, e si trattava di un bel concerto dei carismatici Malisangu, un gruppo la cui origine sembra risalire ai primi anni del 2000 grazie al frontman Sergio Antonazzo, e che solo recentemente, nel 2018, ha raggiunto la formazione odierna che tanto ha emozionato il folto pubblico presente al teatro Instabile di Via Cecchi a Genova.
L’evento è nato sulla scia della campagna di crowfounding sorta nel marzo 2020, durante la presentazione dell’album “Riflesso nell’ombra”, uscito quasi in contemporanea alla nefasta, quanto devastante, irruzione della pandemia, che ha bloccato poi tutto per molti mesi. MALISANGU -ossìa- sangue cattivo, è un termine salentino che indica bene il sentimento di devastazione dell’anima, quando qualcosa dentro brucia… Il dolore, la passione, la sofferenza…un sentimento di affanno, di struggimento, di tormento che però, sull’altro lato della medaglia, vede affacciarsi il riscatto, la voglia di non mollare, la tenacia a sopportare anche la più dura delle situazioni ed il volerla superare a tutti i costi.
Nelle canzoni dei Malisangu si percepisce fortemente la sofferenza ma anche la volontà di affrontarla e vincerla… Il tutto accentuato da guizzi musicali e vocali dei componenti, ed anche dalla bravissima e sinuosa ballerina Marzia che, durante il brano Eterozigoti, ha
“duettato” con la band, come fosse un tramite, un anello di congiunzione fra il palco ed il pubblico presente in sala. Un filo conduttore durante tutta la serata, un messaggio di positività che, anche nelle situazioni più avverse, deve poterti aiutare a riemergere e riportarti a galla. Una grandissima performance che ha scaldato i cuori dei presenti ed
emozionato, perché tutti noi, in fondo, ogni giorno sacrosanto della nostra vita, ci facciamo il sangue amaro. Perché in quel che descrivono questi ragazzi, c’è l’amarezza di ognuno
di noi, la mia, di quelli che stanno leggendo questo articolo, perché la vita non è nient’altro che un frenetico e continuo susseguirsi di esami e di prove estenuanti che sembrano non finire mai. E mai come adesso, i Malisangu ci ricordano proprio questo: che alla fine, nella sofferenza e nel dolore non siamo soli, e che possiamo provare ad affrontare tutto guardandoci dentro e confidando anche nelle persone che ci sono vicine…per provare ad andare OLTRE L’OSTACOLO, passo dopo passo. Il palco ha tremato. E noi in sala pure. Di gioia, di dolore, di pena e di una sensazione di rinascita.È stato bello, dopo tanti mesi…proprio emozionante.
Grazie.

I Malisangu:
Sergio Antonazzo (voce e chitarra)
Simone Pani (basso)
Stefano Ruiu (batteria)
Andrea Antolini (tastiere)
Alice Nappi (violino)

Un ringraziamento particolare a Naive , musicista simpaticissima che, con tutta la magia e leggerezza del suo ukulele, ha aperto il concerto dei Malisangu, e che ha fatto sorridere tutti col suo favoleggiare delicato ed il suo amore impossibile per il cantante dei Pinguini Tattici Nucleari. Scaletta della serata (ne consiglio vivamente l’ascolto):
Malisangu
Know how
Disìo
Gli Dei

Oltre l’ostacolo
Sarà che sarà
Sospesi
Eterozigoti
8 volte dù
Tempo
Conti col passato
Non arrossire ft. Naive
Cadremo sorridendo
Guerra santa
Questione di coscienza
La miglior parte
Tu sei lì

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72^ Festival di Sanremo. La finale.

Di Stefano Introvigne

La 72^ edizione del Festival della canzone italiana ha un vincitore. Anzi due. I pronostici vengono confermati e Mahmood e Blanco con la loro “Brividi” si aggiudicano la gara canora. Al secondo posto Elisa con “O forse sei tu” e al terzo posto Gianni Morandi con “Apri tutte le porte”. I due vincitori, in testa alla classifica già dalla prima serata, staccano i pass per l’Eurovision Festival che li vedrà rappresentare i colori italiani a maggio proprio in Italia a Torino.

Il “premio della critica Mia Martini” va a Massimo Ranieri. 

Il “Premio della sala stampa Lucio Dalla  assegnato a Gianni Morandi.

Premio “Sergio Bardotti” assegnato dalla commissione musicale per il miglior testo a Fabrizio Moro. 

“Premio Bigazzi” per la miglior composizione musicale assegnato dall’orchestra a Elisa.

La serata più lunga del Festival si apre con la Banda della Guardia di Finanza che sulle note dell’inno di Mameli dà il via alla conclusione della kermesse canora che sarà ricordata come l’edizione della ripartenza e che ha segnato ascolti da record grazie al lavoro di tutto lo staff e dalle scelte della direzione artistica di Amadeus, impeccabile conduttore del Festival.

La madrina della serata è la bellissima Sabrina Ferilli, che con la classe e la simpatia che l’hanno sempre contraddistinta affianca Amadeus in maniera disinvolta e affabile. Il suo monologo-non monologo include tanti temi attuali trattati senza dare giudizi e con la leggerezza che serve in molti casi. Leggerezza che come anche lei sottolinea, non è da confondere con la superficialità.

I 25 cantanti si alternano sul palco dell’Ariston portando i brani che ormai il pubblico ha ascoltato più volte e nonostante sia “la finale”,  leggerezza, serenità e tranquillità caratterizzano le performances degli artisti. Serenità che viene percepita sia dal pubblico in sala che quello che segue da casa e fa apprezzare ancora di più il lavoro di autori, cantanti e orchestra.

Gli ospiti della serata finale si sono avvicendati tra una canzone e l’altra e ognuno ha portato un valore aggiunto al Festival.

Sul palco anche le “Farfalle Azzurre”  la Nazionale italiana di ginnastica ritmica.  Le atlete Martina Centofanti, Agnese Duranti, Alessia Maurelli, Daniela Mogurean e Martina Santandrea hanno volteggiato e ballato sulle note di Upside down di Diana Ross regalando uno spettacolo eccezionale.

E’ poi la volta di Marco Mengoni e Filippo Scotti (il protagonista di È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino). I due hanno letto alcuni post e commenti di haters carichi di odio e di insulti. La condanna a questa forma di odio “virtuale” ma che è più che mai reale e pericoloso è forte e chiara. Vengono letti anche  l’articolo 3 e l’articolo 21 della Costituzione Italiana. Il diritto di esprimere il proprio pensiero correlato alle pari dignità per ognuno.

Mengoni al termine dell’intervento che si chiude con la lettura della poesia “A un certo punto” di Franco Arminio, letta da Filippo Scotti, esegue il brano “L’essenziale” che l’aveva visto vincitore del Festival nel 2013.

Un momento fortemente voluto dal direttore artistico e conduttore Amadeus è l’omaggio a Raffella Carrà. Un medley dei suoi successi eseguiti dall’orchestra con la voce di Raffaella. Un corpo di ballo impeccabile composto da 16 ballerini davanti ad un sipario opaco che nasconde una ballerina che incarna Raffaella. Un effetto scenico di grande effetto. Il medley è un’anticipazione del musical “Ballo Ballo” creato tra gli altri anche da Sergio Japino, storico compagno e coreografo di Raffaella Carrà. Lo stesso, presente in sala, visibilmente commosso ed emozionato dal grande affetto del pubblico per l’inarrivabile Raffaella.

Al termine delle esibizioni c’è ancora spazio per Sabrina Ferilli, che dedica ad Amadeus un poesia in romanesco che esalta le tre edizioni del Festival che l’hanno visto al timone dello stesso. Il titolo… “Ode ad Ama”..

So’ tre edizioni che hanno fatto storia, anche volendo non le puoi scordare, se sò incastrate dentro la memoria…

Un  festival così non nasce a caso, per fare ‘ste cose ce vuole… naso….

Ma ancora adesso le lacrime m’asciugo pensando a Morgan che sfancula Bugo…”.

Amadeus poi legge la classifica partendo dal 25^ classificato fino ad arrivare a proclamare i vincitori del Festival.

L’edizione 2022 sarà ricordata sicuramente per il grande successo di ascolti. Amadeus con le sue scelte e il suo modo di condurre ha saputo dare un valore aggiunto al Festival di Sanremo.

Appuntamento al 2023 con la 73^ edizione, che tutti speriamo di poter vivere senza mascherine, senza distanziamento e con la serenità che ha sempre accompagnato la manifestazione canora più importante del nostro paese.




72^ Festival di Sanremo. La quarta serata.

Di Stefano Introvigne

Il 72^ Festival della canzone italiana si avvia alla conclusione. La quarta serata ha come protagoniste le “cover”. I 25 “big” presentano alcuni successi mondiali della musica italiana e straniera. Tutti brani protagonisti degli anni ’60, ’70, ’80 e ’90. I cantanti si esibiscono con alcune guess-star giunte sul palco dell’Ariston per l’occasione.

Questa volta a fianco di Amadeus troviamo la giovane attrice italiana Maria Chiara Giannetta nota al pubblico per avere interpretato il Capitano dei Carabinieri  Anna Olivieri in Don Matteo e Blanca Ferrando in Blanca. Scende dalla scalinata dell’Ariston per scacciare subito l’emozione e calca il prestigioso palco con una disinvoltura e leggerezza che “rinfrescano” la serata. Racconta poi di come Amadeus l’abbia contattata per offrirle la partecipazione a Sanremo. La telefonata ricostruita dai due sul palco, con lei che risponde:”ci penso e ti faccio sapere”…subito richiamato per accettare…

Durante la serata Maria Chiara Giannetta ha colto l’occasione per presentare i “coach” che l’hanno guidata nell’interpretare Blanca, la profiler non vedente che interpreta nella fortunata fiction Rai. Michela, Marco, Sara, Maria, Veronica. I “Cinque guardiani” come li ha definiti, persone con disabilità diverse che le hanno insegnato qualcosa come la  determinazione, il potersi fidare, l’ironia e la capacità di fare salti nel vuoto.

In collegamento con la nave Costa  Toscana, Fabio Rovazzi e Orietta Berti ospitano i Pinguini Tattici Nucleari che cantano Ringo Starr.

Gli ospiti che si alternano sul palco sono le guess-star che affiancano i cantanti per l’esecuzione delle cover.

Ad aprire la serata è Noemi, che al piano forte ripropone un successo mondiale di Aretha Franklin “(You make me feel) Like a natural woman”.

Giovanni Truppi con Vinicio Capossela, rendono omaggio al maestro Fabrizio De Andrè con “Nella mia ora di libertà”. Un eccezionale Mauro Pagani li accompagna all’armonica.

Yuman sale sul palco accompagnato al pianoforte da Rita Marcotulli con il successo di Frank Sinatra “My Way”.

Tocca a Le Vibrazioni, che con il maestro Beppe Vessicchio al pianoforte, acclamato dalla platea dell’Ariston e tornato dopo essere risultato positivo al Covid, con Sophie & the Giant, offrono una splendida versione del brano di paul McCrtney “Live and let die”, colonna sonora dell’omonimo film della saga di James Bond.

Sangiovanni rende omaggio all’indimenticato Pierangelo Bertoli eseguendo il brano “A muso duro”. Con lui sul palco un’emozionatissima  Fiorella Mannoia che al termine dell’esecuzione dichiara “canzoni come queste annullano qualsiasi barriera, qualsiasi età anagrafica”. La cantante ricorda come proprio il 4 febbraio del 1987 portava sul palco di Sanremo il brano “Quello che le donne non dicono” scritto per lei da Enrico Ruggeri.

Emma canta insieme a Francesca Michielin, che per l’occasione smette i panni della maestra d’orchestra e torna a cantare con l’amica di sempre un brano di Britney Spears “Baby one more time” in una versione completamente rivisitata e d’effetto.

Arriva il momento forse più coinvolgente della serata. Gianni Morandi porta sul palco Lorenzo Jovanotti, insieme al quale eseguono un medley di loro brani “Occhi di ragazza”, “Un mondo d’amore”, “Penso positivo” e “Ragazzo Fortunato”. L’energia che scaturisce sul palco travolge completamente la platea del teatro Ariston. Il pubblico è entusiasta e i due artisti confermano la loro grandezza assoluta. Anche da casa è impossibile non cantare e non ballare. Unici. L’orchestra è magistralmente diretti da Mouse T, produttore di fama mondiale.

L’emozione continua grazie ad Elisa che accompagnata sul palco dalla ballerina Elena D’Amario esegue “What a Feeling”, colonna sonora del film Flashdance. Il celebre brano composto e scritto da Giorgio Moroder coinvolge nuovamente la platea. E’ proprio  il maestro Moroder che alla fine dell’esecuzione, in collegamento da Los Angels si complimenta con le due artiste.

Continuano le grandi emozioni. Achille Lauro presenta “Sei bellissima”. Ed è’ proprio Loredana Bertè che al suo fianco rende l’atmosfera magica e coinvolgente.

Il giovanissimo Matteo Romano, l’artista più giovane in gara al Festival, con Malika Ayane esegue “Your song” di Elton John. Un’esibizione ricca di eleganza e classe davvero degne di nota.

Irama riporta sul palco dell’Ariston Gianluca Grignani con il brano “La mia storia tra le dita” che lo rese famoso a Sanremo Giovani nel 1994. Un’altra occasione per il pubblico in sala per scatenarsi ed essere coinvolto dai due che scendono in platea e cantano tra la gente. Amadeus al termine dell’esibizione si rivolge a  Grignani dicendogli che sarebbe bello rivederlo sul palco di Sanremo. Da tempo che il cantante milanese è lontano dalle scene.

Rettore e Ditonellapiaga eseguono magistralmente una versione leggermente rivisitata di “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli.

Iva Zanicchi duetta virtualmente con Milva l’artista italiana scomparsa da poco. Il brano scelto è “Canzone”  scritta da Don Backy e Detto Mariano. Al termine la standing ovation che Iva Zanicchi dedica alla collega ed amica.

E’ il turno di Ana Mena. L’attrice e cantante spagnola insieme a Rocco Hunt, autore del suo brano in gara al Festival, presenta un medley di successi degli anni ’70. “Il mondo” di Jimmy Fontana, “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti e “Se mi lasci non vale” di Julio Iglesias.

Sempre eclettici e interessanti le performances de La rappresentante di lista, che insieme a Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra eseguono “Be my baby” delle Ronettes.

Massimo Ranieri con Nek  ricordano il grande Pino Daniele con uno dei suoi brani più struggenti dedicato alla grande Anna Magnani. “Anna verrà” è una poesia musicale interpretata dai due artisti.

Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi” di Lucio Battisti è il brano scelto da Michele Bravi e dedicato alla memoria dei nonni scomparsi.

Sono i violini dell’orchestra di Sanremo che riempiono l’aria quando Blanco e Mahmood eseguono “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli. Un momento di intensità unico.

Un Medley di successi di Vasco Rossi per il cantante Rkomi insieme ai Calibro35. “Fegato spappolato” , “Quante deviazioni hai” e “Cosa succede in città” sono i brani eseguiti con i suoni e le sonorità dei film poliziotteschi anni ’70. Lo stesso Vasco, si è complimentato con gli artisti attraverso i suoi canali social.

Un omaggio all’indimenticabile Alex Baroni a vent’anni dalla sua scomparsa, è quello portato sul palco da Aka 7even insieme ad Arisa. “Cambiare”, forse il successo più famoso di Baroni è stato vissuto dai due cantanti con emozione e trasporto.

Highsnob e Hu con Mr Rain omaggiano il “poeta” Luigi Tenco con la sua “Mi sono innamorato di te”.

Dargen D’Amico invece sceglie il brano di Patty Pravo “La bambola”. Rivisitato in chiave rap, non si trattiene sul palco e si aggira per la platea dell’Ariston.

La cantante milanese Giusy Ferreri accompagnata dal sax di  Andy dei Bluvertigo esegue uno dei tantissimi successi di Lucio Battisti “Io vivrò senza te”.

La canzone di Pooh “Uomini soli” che vinse il Festival nel 1990 è il brano scelto da “Fabrizio Moro”.

Termina le esibizioni  Tananai, che con Rosa Chemical  rendono omaggio all’immensa Raffaella Carrà, scomparsa il 5 luglio 2021 con il tormentone “A far l’amore comincia tu”.

La serata viene vinta dalla coppia Morandi-Jovanotti che, premiati dal presidente della regione Liguria Giovanni Toti, hanno poi riproposto il medley mentre il pubblico ballava senza freni sulle note dei loro successi.

Degna di nota la partecipazione di Jovanotti che ha ricordato come proprio insieme ad Amadeus circa 35 anni fa iniziarono la loro avventura artistica nella “Deejay gang” capitanati da Claudio Cecchetto. Un gruppo di “scappati da casa” che stava creando qualcosa di davvero grande. Jovanotti poi canta “Che sarà” il celeberrimo brano composto da Jimmy Fontana e Franco Migliacci portato al successo nel 1971 proprio al Festival dai Ricchi e Poveri. Il brano è dedicato al paese di Cortona in provincia di Arezzo. Paese dell’autore Franco Migliacci e dello stesso Jovanotti.

Al termine della quarta serata la classifica generale vede in testa Mahmood e Blanco con Brividi, al secondo posto Gianni Morandi con Apri tutte le porte, e terza Elisa con O forse sei tu