Di: Sandra Pecchioli
Foto : Guido Nardacci
Per la serie “Le poche ma vere GIOIE del 2021”, vi ripresento l’evento di qualche mese fa, al quale ho assistito dopo tanta sofferenza per chi, come me, ama la musica, lo spettacolo e il coinvolgimento musico-sentimentale.
Era il 9 ottobre 2021, e si trattava di un bel concerto dei carismatici Malisangu, un gruppo la cui origine sembra risalire ai primi anni del 2000 grazie al frontman Sergio Antonazzo, e che solo recentemente, nel 2018, ha raggiunto la formazione odierna che tanto ha emozionato il folto pubblico presente al teatro Instabile di Via Cecchi a Genova.
L’evento è nato sulla scia della campagna di crowfounding sorta nel marzo 2020, durante la presentazione dell’album “Riflesso nell’ombra”, uscito quasi in contemporanea alla nefasta, quanto devastante, irruzione della pandemia, che ha bloccato poi tutto per molti mesi. MALISANGU -ossìa- sangue cattivo, è un termine salentino che indica bene il sentimento di devastazione dell’anima, quando qualcosa dentro brucia… Il dolore, la passione, la sofferenza…un sentimento di affanno, di struggimento, di tormento che però, sull’altro lato della medaglia, vede affacciarsi il riscatto, la voglia di non mollare, la tenacia a sopportare anche la più dura delle situazioni ed il volerla superare a tutti i costi.
Nelle canzoni dei Malisangu si percepisce fortemente la sofferenza ma anche la volontà di affrontarla e vincerla… Il tutto accentuato da guizzi musicali e vocali dei componenti, ed anche dalla bravissima e sinuosa ballerina Marzia che, durante il brano Eterozigoti, ha
“duettato” con la band, come fosse un tramite, un anello di congiunzione fra il palco ed il pubblico presente in sala. Un filo conduttore durante tutta la serata, un messaggio di positività che, anche nelle situazioni più avverse, deve poterti aiutare a riemergere e riportarti a galla. Una grandissima performance che ha scaldato i cuori dei presenti ed
emozionato, perché tutti noi, in fondo, ogni giorno sacrosanto della nostra vita, ci facciamo il sangue amaro. Perché in quel che descrivono questi ragazzi, c’è l’amarezza di ognuno
di noi, la mia, di quelli che stanno leggendo questo articolo, perché la vita non è nient’altro che un frenetico e continuo susseguirsi di esami e di prove estenuanti che sembrano non finire mai. E mai come adesso, i Malisangu ci ricordano proprio questo: che alla fine, nella sofferenza e nel dolore non siamo soli, e che possiamo provare ad affrontare tutto guardandoci dentro e confidando anche nelle persone che ci sono vicine…per provare ad andare OLTRE L’OSTACOLO, passo dopo passo. Il palco ha tremato. E noi in sala pure. Di gioia, di dolore, di pena e di una sensazione di rinascita.È stato bello, dopo tanti mesi…proprio emozionante.
Grazie.
I Malisangu:
Sergio Antonazzo (voce e chitarra)
Simone Pani (basso)
Stefano Ruiu (batteria)
Andrea Antolini (tastiere)
Alice Nappi (violino)
Un ringraziamento particolare a Naive , musicista simpaticissima che, con tutta la magia e leggerezza del suo ukulele, ha aperto il concerto dei Malisangu, e che ha fatto sorridere tutti col suo favoleggiare delicato ed il suo amore impossibile per il cantante dei Pinguini Tattici Nucleari. Scaletta della serata (ne consiglio vivamente l’ascolto):
Malisangu
Know how
Disìo
Gli Dei
Oltre l’ostacolo
Sarà che sarà
Sospesi
Eterozigoti
8 volte dù
Tempo
Conti col passato
Non arrossire ft. Naive
Cadremo sorridendo
Guerra santa
Questione di coscienza
La miglior parte
Tu sei lì