Di Stefano Introvigne
La 72^ edizione del Festival della canzone italiana ha un vincitore. Anzi due. I pronostici vengono confermati e Mahmood e Blanco con la loro “Brividi” si aggiudicano la gara canora. Al secondo posto Elisa con “O forse sei tu” e al terzo posto Gianni Morandi con “Apri tutte le porte”. I due vincitori, in testa alla classifica già dalla prima serata, staccano i pass per l’Eurovision Festival che li vedrà rappresentare i colori italiani a maggio proprio in Italia a Torino.
Il “premio della critica Mia Martini” va a Massimo Ranieri.
Il “Premio della sala stampa Lucio Dalla” assegnato a Gianni Morandi.
Premio “Sergio Bardotti” assegnato dalla commissione musicale per il miglior testo a Fabrizio Moro.
“Premio Bigazzi” per la miglior composizione musicale assegnato dall’orchestra a Elisa.
La serata più lunga del Festival si apre con la Banda della Guardia di Finanza che sulle note dell’inno di Mameli dà il via alla conclusione della kermesse canora che sarà ricordata come l’edizione della ripartenza e che ha segnato ascolti da record grazie al lavoro di tutto lo staff e dalle scelte della direzione artistica di Amadeus, impeccabile conduttore del Festival.
La madrina della serata è la bellissima Sabrina Ferilli, che con la classe e la simpatia che l’hanno sempre contraddistinta affianca Amadeus in maniera disinvolta e affabile. Il suo monologo-non monologo include tanti temi attuali trattati senza dare giudizi e con la leggerezza che serve in molti casi. Leggerezza che come anche lei sottolinea, non è da confondere con la superficialità.
I 25 cantanti si alternano sul palco dell’Ariston portando i brani che ormai il pubblico ha ascoltato più volte e nonostante sia “la finale”, leggerezza, serenità e tranquillità caratterizzano le performances degli artisti. Serenità che viene percepita sia dal pubblico in sala che quello che segue da casa e fa apprezzare ancora di più il lavoro di autori, cantanti e orchestra.
Gli ospiti della serata finale si sono avvicendati tra una canzone e l’altra e ognuno ha portato un valore aggiunto al Festival.
Sul palco anche le “Farfalle Azzurre” la Nazionale italiana di ginnastica ritmica. Le atlete Martina Centofanti, Agnese Duranti, Alessia Maurelli, Daniela Mogurean e Martina Santandrea hanno volteggiato e ballato sulle note di Upside down di Diana Ross regalando uno spettacolo eccezionale.
E’ poi la volta di Marco Mengoni e Filippo Scotti (il protagonista di È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino). I due hanno letto alcuni post e commenti di haters carichi di odio e di insulti. La condanna a questa forma di odio “virtuale” ma che è più che mai reale e pericoloso è forte e chiara. Vengono letti anche l’articolo 3 e l’articolo 21 della Costituzione Italiana. Il diritto di esprimere il proprio pensiero correlato alle pari dignità per ognuno.
Mengoni al termine dell’intervento che si chiude con la lettura della poesia “A un certo punto” di Franco Arminio, letta da Filippo Scotti, esegue il brano “L’essenziale” che l’aveva visto vincitore del Festival nel 2013.
Un momento fortemente voluto dal direttore artistico e conduttore Amadeus è l’omaggio a Raffella Carrà. Un medley dei suoi successi eseguiti dall’orchestra con la voce di Raffaella. Un corpo di ballo impeccabile composto da 16 ballerini davanti ad un sipario opaco che nasconde una ballerina che incarna Raffaella. Un effetto scenico di grande effetto. Il medley è un’anticipazione del musical “Ballo Ballo” creato tra gli altri anche da Sergio Japino, storico compagno e coreografo di Raffaella Carrà. Lo stesso, presente in sala, visibilmente commosso ed emozionato dal grande affetto del pubblico per l’inarrivabile Raffaella.
Al termine delle esibizioni c’è ancora spazio per Sabrina Ferilli, che dedica ad Amadeus un poesia in romanesco che esalta le tre edizioni del Festival che l’hanno visto al timone dello stesso. Il titolo… “Ode ad Ama”..
“So’ tre edizioni che hanno fatto storia, anche volendo non le puoi scordare, se sò incastrate dentro la memoria…
Un festival così non nasce a caso, per fare ‘ste cose ce vuole… naso….
Ma ancora adesso le lacrime m’asciugo pensando a Morgan che sfancula Bugo…”.
Amadeus poi legge la classifica partendo dal 25^ classificato fino ad arrivare a proclamare i vincitori del Festival.
L’edizione 2022 sarà ricordata sicuramente per il grande successo di ascolti. Amadeus con le sue scelte e il suo modo di condurre ha saputo dare un valore aggiunto al Festival di Sanremo.
Appuntamento al 2023 con la 73^ edizione, che tutti speriamo di poter vivere senza mascherine, senza distanziamento e con la serenità che ha sempre accompagnato la manifestazione canora più importante del nostro paese.